Asfodelo: come coltivare il fiore che resiste al calore del fuoco

Alla scoperta dell'asfodelo, un genere di piante molto diffuso nella zona del Mediterraneo: particolarmente apprezzato per la bellezza, trova applicazione anche in cucina e non solo!

Asfodelo (nome scientifico Asphodelus) è il termine che indica un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Asphodelaceae.

Di tipo erbaceo, le piante di asfodelo comprendono circa 100 specie diverse e sono molto popolari, vista la grande versatilità: sono apprezzate come piante ornamentali (per via delle bellezza dei fiori), trovano largo utilizzo in cucina, vengono impiegate nella medicina popolare e perfino in opere manifatturiere, come avremo modo di vedere nel corso dell’articolo.

Origini e descrizione dell’asfodelo

Il nome deriva dal greco e significa “la valle di ciò che non è stato ridotto in cenere”, riferendosi ai tuberi della pianta, che sono capaci di resistere al calore del fuoco. Per questo motivo, l’asfodelo è un fiore che spesso cresce su terreni che hanno subito incendi.

L’areale di distribuzione dell’asfodelo si concentra principalmente intorno al bacino del Mediterraneo, abbracciando l’Europa meridionale e l’Africa settentrionale, comprese le isole Canarie. La sua presenza si estende inoltre verso est, raggiungendo l’Asia dal Medio Oriente fino all’India, ed anche in Nord America, dove è stato introdotto e naturalizzato. In Italia, l’asfodelo è molto presente in Liguria, Toscana, Puglia, Sicilia e Sardegna.

L’asfodelo si distingue per le sue foglie, disposte a rosetta basale, lunghe e strette, simili a lame affilate che emergono dal terreno. Da questo cuore verde nasce uno stelo slanciato, nudo e robusto, che può superare il metro d’altezza, la cui sommità si fregia di una spiga fiorita, più o meno ramificata a seconda della specie, che esplode in una cascata di fiori.

La fioritura rappresenta il pezzo forte della pianta: ogni fiore presenta sei tepali, elementi che combinano le caratteristiche di petali e sepali, in un’unica struttura dalla forma delicata e dal colore bianco immacolato, spesso impreziosito da una striscia scura al centro. La bellezza della fioritura si può apprezzare già ad inizio marzo, e si protrae per tutto il mese e fino a metà aprile, decorando il paesaggio con macchie di colore, ed al termine della fioritura, l’asfodelo regala frutti sotto forma di capsule tondeggianti.

Asfodelo 2

Come coltivare l’asfodelo

L’asfodelo è una pianta abbastanza semplice da coltivare, pertanto non dovreste incontrare grossi problemi. Vediamo cosa fare per una buona coltivazione.

Dove posizionare l’asfodelo

Le piante di asfodelo prediligono posizioni soleggiate o a mezz’ombra, e si adatta bene a climi caldi e siccitosi, essendo originario del bacino del Mediterraneo. Per una crescita regolare, assicurate alla pianta una buona circolazione dell’aria.

Quale terreno utilizzare per l’asfodelo

Scegliete un terreno ben drenato, sabbioso o limoso, ricco di materia organica. Nel caso in cui il vostro terreno sia argilloso, oppure estremamente compatto, potreste migliorarne il drenaggio aggiungendo della sabbia o della ghiaia (l’asfodelo non tollera i ristagni d’acqua).

Come irrigare l’asfodelo

L’irrigazione deve essere moderata. La pianta è abbastanza resistente alla siccità e si accontenta delle piogge, quindi solo in periodi di siccità prolungata dovrete fornire un’irrigazione supplementare, monitorando costantemente il terreno.

Come concimare l’asfodelo

Per garantire una crescita vigorosa, è consigliabile somministrare un concime granulare a lento rilascio ogni 2-3 mesi, da applicare alla base della pianta. In questo modo potrete fornire alla pianta i nutrienti necessari per svilupparsi al meglio.

Asfodelo 3

Quando piantare l’asfodelo

La semina dovrebbe avvenire in estate, con i semi leggermente coperti da un terreno leggero. La crescita delle piantine è lenta, quindi è consigliabile allevarle in vaso fino al terzo anno e poi trapiantarle in piena terra in primavera o autunno. Successivamente, possono essere trapiantate in piena terra in primavera o in autunno. Per un effetto visivo migliore, piantatele a triangolo con una distanza di almeno 35 cm l’una dall’altra.

Malattie e parassiti dell’Asfodelo

L’asfodelo è generalmente una pianta resistente, ma può essere soggetta a marciume radicale se il terriccio è troppo compatto o scarsamente drenato. Come già osservato in precedenza,  è fondamentale assicurarsi che il terreno sia ben drenato per prevenire problemi di questo tipo.

Inoltre, la pianta potrebbe essere attaccata da alcuni parassiti comuni alle piante bulbose, come i nematodi e gli afidi, quindi ricordate di monitorare regolarmente la pianta ed intervenire tempestivamente in caso di infestazioni.

Curiosità sull’asfodelo

  • L’asfodelo è strettamente legato alla simbologia della morte. Nell’antichità, i fiori di questa pianta erano utilizzati per adornare le tombe, e secondo i Greci, il regno dei morti era ricoperto di asfodeli. Inoltre, nella mitologia descritta da Omero nell’Odissea, i defunti vagavano su prati di asfodeli.
  • Il termine “asfodelo” significa letteralmente “che non vacilla, che perdura”, per indicare una pianta resistente e duratura, capace di sopravvivere in condizioni difficili.
  • L’asfodelo è presente nella saga di Harry Potter. Nel capitolo 8 di “Harry Potter e la pietra filosofale” e nel relativo videogioco, J.K. Rowling cita l’asfodelo come ingrediente per preparare la Pozione Rigeneratrice e il Distillato della Morte Vivente, una pozione soporifera molto potente.
  • L’asfodelo è ancora ampiamente utilizzato in cucina, soprattutto in Sardegna, dove il germoglio fresco dello stelo viene consumato come un asparago.
  • Dai fiori si ricava il miele, mentre la corteccia essiccata viene utilizzata per intrecciare cesti portapane e come base per la realizzazione della pasta de sos ciciones o su succu. Dalle radici si può ottenere alcol e una colla per sellai e legatori di libri.
  • In tempi preistorici, i tuberi dell’asfodelo rappresentavano una fonte di nutrimento per gli uomini e, in periodi di carestia, venivano consumati dalle classi indigenti. Lo stelo secco era utilizzato per bruciare le setole dei maiali appena macellati, mentre le foglie fresche erano impiegate nella produzione del formaggio pecorino e, una volta essiccate, come foraggio per le pecore.
  • Nella medicina popolare, i tubercoli dell’asfodelo vengono essiccati, tagliati a fettine e utilizzati per preparare decotti ad uso topico per la cura di dermatiti e scottature. La poltiglia di tubercoli freschi è invece indicata per schiarire le efelidi. Tuttavia, è importante evitare l’uso interno dei tubercoli a causa della presenza di alcaloidi e consultare sempre un medico prima di utilizzare rimedi naturali.

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