Fiamme nel Circolo Polare Artico, la regione russa di Sakha di nuovo devastata dagli incendi. Gli esperti: “è un grido d’allarme per il nostro Pianeta”

Fiamme nel Circolo Polare Artico, la regione russa di Sakha di nuovo devastata dagli incendi. Gli esperti: “è un grido d’allarme per il nostro Pianeta”

Il Circolo Polare Artico è ancora una volta devastato dagli incendi. È la terza volta negli ultimi cinque anni e avvertono gli scienziati: “i cambiamenti nell’Artico amplificano i rischi a livello globale per tutti noi, questi incendi sono un grido d’allarme per un’azione urgente”

Temperature più elevate e condizioni più secche, così il Circolo Polare Artico prende fuoco. Durante il mese di giugno, infatti, sono tornati incendi in questa parte di globo, specie nella Repubblica russa di Sakha, dove già ci furono spaventosi incendi nell’estate del 2021.

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A dare il triste bilancio è il servizio europeo Copernicus che sottolinea anche come le emissioni di carbonio degli incendi boschivi di giugno siano sono già le terze più alte negli ultimi 20 anni, dopo le stagioni 2019 e 2020.

incendi circolo polare artico

@Copernicus

L’Artico è il ground zero per il cambiamento climatico e i crescenti incendi siberiani sono un chiaro segnale di avvertimento che questo sistema essenziale si sta avvicinando a pericolosi punti critici climatici – spiega Gail Whiteman, professoressa all’Università di Exeter e fondatrice dell’Arctic Basecamp. Ciò che accade nell’Artico non resta lì: i cambiamenti nell’Artico amplificano i rischi a livello globale per tutti noi. Questi incendi sono un grido d’allarme per un’azione urgente.

La regione artica della Repubblica di Sakha, come spiega Copernicus, ha registrato temperature dell’aria superficiale molto più elevate e condizioni superficiali più secche del solito per questo periodo dell’anno, fornendo le condizioni ambientali favorevoli agli incendi boschivi a seguito dell’accensione. Gli scienziati del CAMS hanno monitorato un aumento significativo della potenza radiativa totale giornaliera del fuoco (FRP), indicando l’intensità degli incendi e le emissioni di fumo in tutta la regione.

Le emissioni totali mensili di carbonio derivanti dagli incendi, stimate dal CAMS in base alle osservazioni FRP, sono le terze più alte degli ultimi due decenni, pari a 6,8 megatonnellate di carbonio, dietro a giugno 2020 e 2019, che hanno registrato rispettivamente 16,3 e 13,8 megatonnellate di carbonio.

Una situazione gravissima, di cui purtroppo abbiamo ancora poco tatto. Eppure, i cambiamenti nel clima artico sono di grande importanza per tutti dal momento che incidono sul sistema Terra nel suo insieme.

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