Scopriamo il borgo di Zungri, in Calabria: celebre per le grotte ed i portoni dipinti, il "paese degli sbariati" è pronto ad accogliervi.
Indice
Zungri è un piccolo borgo collinare che si trova vicino Vibo Valentia, in Calabria, un luogo in cui la creatività artistica si fonde con la storia e la cultura locale, aspetto in grado di assicurare ai visitatori un’esperienza indimenticabile.
Quando si parla di Zungri, la prima immagine che affiora alla mente sono le sue grotte: il paese vanta infatti una storia millenaria e un patrimonio archeologico di inestimabile valore, tanto da meritarsi l’appellativo di “città di pietra”: stiamo parlando di un territorio che conserva tracce di insediamenti umani risalenti all’età preistorica, come testimoniano i numerosi siti rupestri disseminati nella zona.
L’insediamento rupestre degli “sbariati”
Le grotte sono le più importanti attrattive di Zungri: si tratta di un complesso rupestre di straordinaria fascino, un insediamento scavato nella roccia calcarea risalente al periodo bizantino, tra il IX e il XIV secolo. Composto da circa 100 unità abitative, botteghe, frantoi e luoghi di culto, l’insediamento rappresenta una finestra sulle abitudini di vita quotidiana delle popolazioni che vi abitarono in passato, dove ogni cavità racconta una storia: dalle abitazioni ipogee, spesso con ambienti singoli o doppi su più livelli, alle strade interne costituite da percorsi e scalinate che conducono alle case-grotta.
Le strutture presentano forme diverse: circolari, quadrate o rettangolari, molte con una copertura a cupola e un foro centrale per l’aerazione, mentre all’interno possiamo osservare numerose nicchie nelle pareti, utilizzate per vari scopi, incluse mensole e incassi per i letti.
Gli studi archeologici hanno permesso di datare l’insediamento tra il XII e il XIV secolo, anche se ipotesi recenti suggeriscono che alcune parti possano risalire al IX o X secolo.
I portoni dipinti
Un’altra caratteristica affascinante di Zungri sono i suoi portoni dipinti, un aspetto del borgo che ha origini più recenti, gli anni ’50, quando un gruppo di artisti locali guidati dal maestro Domenico Natoli, iniziò a decorare i portoni delle case con murales. I dipinti in questione raffigurano scene di vita quotidiana, paesaggi rurali, motivi floreali e personaggi della tradizione calabrese: l’iniziativa fu accolta con entusiasmo dagli abitanti che presto si unirono al progetto, trasformando Zungri in un vero e proprio museo a cielo aperto, ed oggi ogni portone racconta una storia diversa, rendendo il borgo un luogo particolare che merita di essere visitato.
Gli “sbariati”: una storia di inganno e coraggio
L’origine del soprannome “paese degli sbariati” è avvolta nel mistero e permeato dalla leggenda.
Si narra che durante un assedio da parte di un esercito nemico, gli abitanti di Zungri riuscirono a ingannare gli assalitori fingendosi pazzi: compirono azioni folli e caotiche, spaventando i nemici che, credendoli realmente folli, abbandonarono l’assedio. Da quel giorno, Zungri fu soprannominata “paese degli sbariati”, un nomignolo che con il tempo ha assunto una connotazione scherzosa e affettuosa, diventando parte integrante dell’identità del borgo.
La visita guidata
Per scoprire appieno le meraviglie di Zungri, è consigliabile partecipare a una visita guidata dell’insediamento rupestre degli “Sbariati”. Il percorso, classificato dagli archeologi come “percorso β”, inizia dal piazzale del Museo della Civiltà Rupestre e Contadina di Zungri. Scendendo verso l’insediamento, i visitatori incontrano dapprima delle cavità utilizzate per la gestione delle acque, per poi accedere al sito vero e proprio, il quale si trova in un ambiente davvero evocativo, stretto in una gola con pareti incise e scavate che formano le unità abitative dell’insediamento.
La guida potrà fornire spiegazioni dettagliate sui singoli ambienti, illustrando sia la complessa storia che le stratificazioni degli usi avvenute nel tempo.
Per affrontare al meglio la visita, ricordate di portare un’attrezzatura adeguata, visto che il percorso presenta dei tratti in pendenza e diversi gradini, alcuni dei quali anche usurati.
Il Museo della Civiltà Rupestre e Contadina
Dopo la visita dell’insediamento rupestre, l’itinerario continua con il Museo della Civiltà Rupestre e Contadina di Zungri, allestito in un ex frantoio vicino al sito archeologico.
Il Museo custodisce circa 3.000 reperti relativi alla vita rurale e alle tradizioni contadine di Zungri, con varie sezioni tematiche ad illustrare gli aspetti della vita domestica, la lavorazione dei campi, i mestieri artigiani, la tessitura e la produzione del vino. Ogni sezione offre un quadro dettagliato delle attività quotidiane e delle tecniche utilizzate dai contadini e dagli artigiani locali, permettendo ai visitatori di comprendere meglio la cultura e le tradizioni di Zungri.
Zungri nel contesto calabrese
Zungri si trova a poca distanza da Tropea, Vibo Valentia, Capo Vaticano e dalla Costa degli Dei, rendendola una meta ideale per chi desidera esplorare la Calabria.
La regione è ricca di testimonianze storiche del periodo bizantino, quando i monaci basiliani si insediarono nel territorio ed utilizzarono le grotte come grange, romitori e cenobi e l’insediamento di Zungri rappresenta una delle più alte espressioni di queste testimonianze, capace di offrire un’esperienza indimenticabile per chiunque sia interessato a storia ed archeologia.
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