Dimentica i misteri, alla Reggia di Versailles aleggiavano ben altri aloni: vi racconto l’igiene ai tempi del Re Sole

La reggia di Versailles ai tempi di Luigi XIV era un luogo di grandi contraddizioni: lusso e ricchezza, ma anche condizioni igieniche precarie.

Quando si pensa alla reggia di Versailles dell’epoca rinascimentale, spesso vengono in mente immagini di sfarzo, eleganza e lusso sfrenato, condizioni sicuramente veritiere ma ingannevoli, in quanto la realtà quotidiana era ben diversa.
La vita presso la corte di Luigi XIV, il Re Sole, era infatti caratterizzata da una scarsa igiene e da condizioni sanitarie spesso deplorevoli.

L’igiene personale: un lusso per pochi

Durante il regno di Luigi XIV, le abitudini igieniche erano ben lontane dagli standard odierni, condizionate da conoscenze errate e limitate.
A differenza di quanto si potrebbe immaginare, fare il bagno era un evento raro, considerato addirittura dannoso per la salute: si credeva infatti che l’acqua potesse indebolire il corpo ed aprire i pori a malattie e infezioni, e di conseguenza i bagni completi erano evitati e le persone si limitavano a lavarsi il viso e le mani.

Il Re Sole stesso era noto per i suoi rari bagni: leggenda vuole che Luigi XIV abbia fatto il bagno solo due volte nella sua vita, preferendo l’uso di panni umidi e profumati per pulirsi. I membri della corte non erano da meno e seguivano il suo esempio, utilizzando fazzoletti imbevuti di acqua e aceto o alcol per pulirsi il corpo, sperando così di eliminare germi e cattivi odori.

Profumi e parrucche: per mascherare l’indesiderabile

Per sopperire alla mancanza di bagni frequenti, la corte di Versailles faceva largo uso di profumi: la produzione di fragranze a base di essenze floreali, spezie e muschi era una vera e propria industria a servizio della nobiltà. I profumi erano utilizzati in quantità esagerate, applicati non solo sulla pelle ma anche sui vestiti e persino sui mobili., un espediente per coprire gli odori sgradevoli che inevitabilmente permeavano l’ambiente.

Le parrucche, simbolo di status e alla moda dell’epoca, erano anch’esse utilizzate per nascondere la scarsa igiene. In un’epoca in cui lavarsi i capelli era un’operazione complessa e rara, le parrucche permettevano di mantenere un aspetto curato senza doversi preoccupare dei pidocchi e della sporcizia. Questi accessori, spesso trattati con polveri e profumi, diventavano però ricettacoli di polvere e parassiti, pertanto non era insolito che le parrucche venissero riposte in scatole di legno con dei pezzi di camphora o altre sostanze repellenti per tenere lontani i pidocchi.

Aneddoti di corte: un mondo di contraddizioni

La vita a corte era un intreccio di splendore e decadenza, e le condizioni igieniche spesso generavano situazioni paradossali e, talvolta, comiche.
Un esempio emblematico riguarda la pratica dell’escrezione: nonostante Versailles fosse una delle più grandi e sontuose residenze d’Europa, mancava di un sistema fognario adeguato. I cortigiani, impossibilitati a lasciare le sale per non perdere i momenti cruciali della vita politica e sociale, erano soliti utilizzare vasi da notte che venivano poi svuotati nelle stesse stanze o nei corridoi.
Una storia curiosa racconta di un ambasciatore straniero che, durante una visita ufficiale, fu sorpreso nel trovare un cortigiano nascosto dietro una tenda intento a espletare i propri bisogni in un angolo della stanza. Questa scena, che oggi potrebbe sembrare incredibile, era tuttavia una realtà quotidiana per coloro che vivevano a Versailles.

La pulizia delle strade e delle stanze

Le condizioni igieniche non miglioravano al di fuori delle stanze private. Le strade interne della Reggia, sebbene adornate da splendidi giardini e fontane, erano spesso sporche e maleodoranti. La pulizia delle strade e degli spazi comuni era affidata a personale sottopagato e scarsamente equipaggiato, il che rendeva l’impresa quasi impossibile.

Le stanze della Reggia, decorate con tessuti preziosi e mobili sontuosi, erano difficili da pulire a causa della loro complessità e delle numerose suppellettili: la polvere si accumulava facilmente e le infestazioni di insetti erano comuni.
Si narra che Luigi XIV stesso, soffrendo di problemi di salute, fosse circondato da una moltitudine di cani le cui deiezioni venivano spesso trascurate, contribuendo ulteriormente al degrado igienico degli ambienti.

La Reggia di Versailles, simbolo per eccellenza della potenza e della magnificenza del Re Sole, nascondeva dietro i suoi fasti una realtà igienica ben diversa. Le abitudini quotidiane dei suoi abitanti, dettate da credenze errate e da una scarsa conoscenza delle pratiche igieniche, rendono oggi difficile immaginare come fosse realmente la vita a corte.

L’uso smodato di profumi, la presenza costante di parrucche e la mancanza di un sistema fognario adeguato sono solo alcuni degli aspetti che dipingono un quadro vivido e a tratti grottesco della Versailles di Luigi XIV, un quadro comunque prezioso che aumenta la comprensione del contesto storico e culturale dell’epoca, svelando i lati più nascosti e meno raccontati della storia di uno dei luoghi più iconici al mondo.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook