Ti mostro come vanno a scuola questi bambini in Nepal (mentre noi li lasciamo davanti ai cancelli con i “nostri” SUV)

In Nepal in un remoto villaggio i bambini devono attraversare un fiume in un cesto sospeso su corde arrugginite che però spesso è inaffidabile

Nel remoto villaggio montuoso di Kumpur, in Nepal, la routine quotidiana per molti bambini è un’impresa rischiosa che implica il superamento di ostacoli impressionanti per raggiungere la scuola. Situato a oltre 4000 metri sul livello del mare, il villaggio richiede che i bambini affrontino un percorso pericoloso attraverso colline scoscese e un fiume tempestoso per raggiungere le aule.

La giornata inizia presto, con i bambini che aiutano nelle faccende domestiche prima di prepararsi per la scuola. Il loro viaggio comincia con un’escursione di un’ora attraverso terreni difficili, culminando con l’attraversamento del fiume Trishuli.

Qui utilizzano un metodo tradizionale chiamato “tuin”: un cesto sospeso su corde arrugginite. Questo sistema, gestito principalmente dagli anziani del villaggio, è l’unico mezzo per attraversare il fiume, ma spesso è inaffidabile. Se il cesto rimane sull’altra sponda dopo essere stato utilizzato da qualcun altro, i bambini sono bloccati senza poter raggiungere la scuola.

Ci impiegano quasi otto ore al giorno

Una volta attraversato il fiume, gli studenti devono affidarsi agli autisti per ottenere un passaggio fino alla scuola. Il percorso totale, che include il viaggio di ritorno a casa, richiede quasi otto ore al giorno e fa ben capire la strenua determinazione dei bambini e delle loro famiglie nel perseguire l’istruzione nonostante le sfide.

Questa pratica non è senza rischi. Nel 2010, cinque persone persero la vita in un incidente tragico quando il cesto precipitò nel Trishuli. Numerosi altri subirono lesioni gravi, incluso la perdita di dita, mentre tentavano di utilizzare i cavi.

Di fronte a tali pericoli, il governo nepalese ha avviato un piano per sostituire questi pericolosi attraversamenti con 366 ponti sospesi nella regione di Benighat. Questi ponti, sebbene più sicuri, sono stati installati solo parzialmente finora, nonostante l’urgenza e la necessità di garantire la sicurezza dei residenti locali, in particolare dei bambini. Molti abitanti del villaggio preferiscono però ancora il percorso più breve e familiare dei cesti sospesi, seppur irto di insidie talvolta anche mortali.

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