Storica sentenza nel Regno Unito: anche i progetti di estrazione di petrolio e gas devono avere una valutazione di impatto ambientale

L’impatto climatico generale della combustione di fossili dovrebbe essere preso in considerazione e valutato quando si concede l’autorizzazione per i siti di trivellazione: lo ha stabilito la Corte Suprema del Regno Unito in un verdetto storico

Nel momento in cui devono essere presi in considerazione nuovi progetti di estrazione, le autorità locali dovrebbero considerare e analizzare tutti i possibili impatti climatici che ne potrebbero scaturire.

È quanto emerge da una sentenza storica della più alta corte in UK, secondo cui un consiglio locale in Inghilterra avrebbe dovuto considerare le emissioni derivanti dalla combustione del petrolio e non solo gli effetti più limitati della sua estrazione.

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La corte ha infatti ritenuto illegale la decisione del Consiglio della contea di Surrey di espandere un permesso.

Il permesso ampliato per il progetto a Horse Hill, vicino a Horley, nel 2019 deve essere annullato, ha sentenziato il giudice George Leggatt.

Il caso

Il caso è stato avviato dall’attivista Sarah Finch, che ha contestato la decisione del consiglio della contea del Surrey, appunto, di estendere il permesso di costruire per un pozzo di trivellazione petrolifera a Horse Hill, sul Weald. Secondo lei, nel valutare gli impatti ambientali del progetto, si sarebbero dovuti tenere in considerazione le emissioni di gas serra derivanti dall’uso del petrolio, non solo il sito di perforazione stesso.

Lo scopo dell’estrazione di combustibili fossili è quello di rendere gli idrocarburi disponibili per la combustione – hanno concordato tre dei cinque giudici. Si può quindi affermare con pressoché certezza che, una volta estratto il petrolio dal sottosuolo, il carbonio in esso contenuto verrà prima o poi rilasciato nell’atmosfera sotto forma di anidride carbonica e contribuirà così al riscaldamento globale.

L’Agenzia internazionale per l’energia ha frattanto affermato che non dovrebbero essere effettuate nuove esplorazioni di petrolio e gas se si vuole limitare il riscaldamento globale a 1,5°C (2,7°F) sopra le temperature preindustriali.

La Corte ha osservato che la legge che disciplina la valutazione dell’impatto ambientale nel Regno Unito non impone un limite geografico agli impatti:

In linea di principio, tutti i probabili effetti significativi del progetto devono essere valutati, indipendentemente da dove (o quando) tali effetti verranno generati o avvertiti. Non vi è alcuna giustificazione per limitare l’ambito della valutazione agli effetti che si prevede si verifichino nel sito del progetto o nelle sue vicinanze.

La decisione della Corte? Di certo non impedirà agli enti pubblici di approvare progetti con un grande impatto climatico, ma rafforzerà in ogni caso le ragioni per un rifiuto.

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