Si spera che gli appassionati di birdwatching possano dare una mano a rintracciare le 126 specie di uccelli di cui non si hanno notizie da almeno un decennio
Agli appassionati di birdwatching è stato chiesto di aiutare a trovare 126 specie di uccelli “perdute”, non avvistate per almeno un decennio, alcune addirittura per più di 100 anni. Nonostante ciò, gli autori di una nuova lista di specie scomparse non hanno perso la speranza. Tra questi uccelli perduti ci sono il codaspinosa ramata e il lorichetto della Nuova Caledonia, secondo l’elenco più completo delle specie scomparse finora composto.
Il nuovo conteggio si basa su milioni di registrazioni raccolte da birdwatcher e scienziati dilettanti in alcune delle località più remote del pianeta. Per essere inclusi nel set di dati, gli uccelli non devono essere stati avvistati per almeno un decennio e non devono essere valutati come estinti o estinti in natura dalla Lista Rossa IUCN delle specie minacciate.
John C. Mittermeier, direttore della ricerca di uccelli perduti presso l’American Bird Conservancy, che ha creato il set di dati insieme a BirdLife International e Re:wild, ha spiegato che si spera che la pubblicazione dell’elenco incoraggi le persone a farsi avanti con nuovi avvistamenti di alcuni degli uccelli perduti e stimolerà gli sforzi di conservazione.
14 specie dal 2021 sono state registrate da cittadini scienziati e ambientalisti
Molti di questi uccelli “perduti” vivono ai tropici, in particolare sulle piccole isole e nelle zone montuose. Cinquantasei provengono dall’Oceania, 31 dall’Africa e 27 dall’Asia. L’uccello scomparso da più tempo è la titira dalla coda bianca, non avvistata da 195 anni, conosciuta solo da un esemplare raccolto a Porto Velho in Brasile nel 1829, con un possibile avvistamento nel 2006.
Altri uccelli, come il codaspinosa ramata, un colibrì conosciuto solo da due esemplari raccolti prima del 1852 in Bolivia, e il lorichetto della Nuova Caledonia, noto solo da due esemplari conservati del 1859, non si vedono da oltre 150 anni.
Secondo l’IUCN, il 62% degli uccelli perduti è a rischio di estinzione. Gli ornitologi hanno analizzato più di 42 milioni di foto, video e audio da siti web di citizen science e da eBird per identificare gli uccelli non documentati nell’ultimo decennio. Hanno anche esaminato collezioni museali, articoli scientifici e consultato esperti locali.
Alcuni uccelli potrebbero non essere perduti per le comunità locali e indigene. Ad esempio, il fagiano-piccione dalla nuca nera è stato riscoperto nel 2022 su un’isola della Papua Nuova Guinea grazie alle indicazioni dei cacciatori locali.
Il documento pubblicato si basa su un’analisi iniziale del 2021, che contava 144 uccelli perduti. Da allora, 14 specie sono state registrate da cittadini scienziati e ambientalisti, portando il totale attuale a 126. Gli appassionati di birdwatching che vedono una delle specie perdute possono contattare il Search for Lost Birds per condividere foto, video o audio delle loro scoperte.
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