Non ce l'ha fatta il bracciante agricolo indiano, che ieri era stato abbandonato per strada dai suoi datori di lavoratori dopo aver perso un braccio nei campi di Latina: questo è il volto del caporalato (che troppo spesso fingiamo di non vedere)
Satnam Singh – questo era il suo nome – aveva soltanto 31 anni e una vita davanti a sé. Ma il caporalato gliel’ha portata via nel peggior dei modi. È morto il bracciante agricolo di origini indiane che ieri aveva perso il braccio destro, tranciato da un macchinario per il taglio del fieno mentre lavorava nei campi di Cisterna di Latina.
Dopo il terribile incidente, però, invece di essere portato in ospedale, era stato scaricato per strada nei pressi di casa sua dai suoi datori di lavoro.
Sono stata contattata da un lavoratore che mi ha inviato la foto di un arto staccato – aveva raccontato sconvolta Hardeep Kaur, segretaria generale Flai Cgil Frosinone Latina – spiegandomi che si trattava di un incidente avvenuto a un compagno di lavoro, che in condizioni disperate è stato scaricato in strada da un pulmino 9 posti.
Non è un film dell’orrore, purtroppo è tutto vero! Qui non siamo solo di fronte a un grave incidente sul lavoro, cosa già di per sé allarmante e evitabile, qui siamo davanti alla barbarie dello sfruttamento, che calpesta le vite delle persone, la dignità, la salute e ogni regola di civiltà. Questi campi, queste strade, questi borghi e contrade li presidieremo ogni giorno e per le prossime settimane saremo in tantissimi, perché non si può lavorare in queste condizioni.
Il giovane, che era addetto al taglio del fieno, è deceduto oggi all’ospedale San Camillo di Roma, dove era stato trasportato d’urgenza in eliambulanza. Purtroppo troppo tardi. Per Satnam Singh non c’è stato nulla da fare.
Satnam Singh: era questo il nome del 31enne di origini indiane addetto al taglio del fieno, la cui vita è stata spezzata…
Posted by GreenMe on Thursday, June 20, 2024
L’inchiesta della Procura
Mentre le forze dell’ordine stanno portando avanti le indagini per definire la posizione lavorativa del giovane, la Procura di Latina ha aperto un’inchiesta per lesioni personali colpose, omissione di soccorso e disposizioni in materia di lavoro irregolare.
Il comune di Latina, che oggi ha sospeso il Consiglio comunale dopo aver appreso la notizia, ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo.
Provo sgomento per la morte del bracciante Il giovane uomo rimasto gravemente ferito era stato poi abbandonato in strada anziché soccorso. Adesso più che mai, di fronte alla notizia del decesso, che mi addolora profondamente, accolgo la richiesta che proprio questa mattina mi è arrivata dall’intero Consiglio comunale di promuovere, ove ne ricorrano i presupposti, la costituzione di parte civile del Comune di Latina al futuro procedimento giudiziario. – ha dichiarato il sindaco Matilde Celentano – L’episodio avvenuto nella nostra città costituisce una violazione dei diritti umani fondamentali, della dignità umana e delle norme inerenti la sicurezza dei lavoratori.
La drammatica storia di Navi è solo una delle tante vittime, che non fanno rumore, di una grande piaga: il caporalato.
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Fonti: Comune di Latina/Flai Cgil Frosinone Latina