Antichi genomi Maya rivelano i segreti oscuri dei loro sacrifici rituali (prevalentemente su bambini maschi)

Un nuovo studio rivela la pratica di sacrifici rituali maschili a Chichén Itzá, collegata ai miti Maya del Popol Vuh, mostrando inoltre l'impatto genetico delle epidemie coloniali

Cosa si nasconde dietro i riti sacrificali di Chichén Itzá? Nuovi studi rivelano segreti che collegano antiche pratiche rituali a miti e epidemie.

Chichén Itzá, una delle città più misteriose e potenti dei Maya, continua a sorprenderci. Recenti ricerche pubblicate su Nature hanno rivelato pratiche di sacrificio rituale di bambini maschi con legami di parentela stretti, inclusi gemelli identici, suggerendo una connessione con i miti Maya del Popol Vuh. Ma non è tutto: gli scienziati hanno anche scoperto l’impatto genetico delle epidemie coloniali sulle popolazioni Maya odierne.

Situata nel cuore dello Yucatan, Chichén Itzá è celebre per la sua imponente architettura e le sue numerose strutture rituali. Ma dietro queste magnifiche rovine si cela una storia di sacrifici umani che è rimasta in gran parte avvolta nel mistero… fino ad ora. María Ermila Moo-Mezeta, co-autrice dello studio e ricercatrice all’Università Autonoma dello Yucatán (UADY), ha così commentato la scoperta:

È significativo per me come ricercatrice di origine indigena poter contribuire alla costruzione della conoscenza.

Le prove raccolte mostrano che molti dei sacrificati erano bambini e adolescenti maschi. Contrariamente a quanto si credeva, i nuovi studi indicano che il sesso dei giovani sacrificati era quasi esclusivamente maschile, come illustrato da Patxi Pérez-Ramallo, ricercatore del MPI-GEA.

I nostri risultati mostrano schemi dietetici notevolmente simili tra individui con una connessione familiare di primo o secondo grado.

Gemelli sacrificati: una Connessione ai miti del Popol Vuh?

La scoperta di due coppie di gemelli identici tra i sacrificati ha sorpreso i ricercatori, come spiegato da Kathrin Nägele, leader del gruppo al MPI-EVA:

Sorprendentemente, abbiamo identificato due coppie di gemelli identici.

Questo richiama le storie mitiche del Popol Vuh, dove i gemelli giocano un ruolo centrale nei racconti di sacrificio e rinascita. Nel Popol Vuh, i gemelli Hun Hunahpu e Vucub Hunahpu scendono nell’oltretomba e vengono sacrificati dagli dei dopo essere stati sconfitti in un gioco di palla. I figli gemelli di Hun Hunahpu, noti come i Gemelli Eroici Hunahpu e Xbalanque, vendicano il padre e lo zio sottoponendosi a cicli ripetuti di sacrificio e resurrezione per ingannare gli dei dell’oltretomba.

I Gemelli Eroici e le loro avventure sono ampiamente rappresentati nell’arte Maya classica, e poiché le strutture sotterranee erano viste come ingressi all’oltretomba, l’interramento di gemelli e coppie di parenti stretti nel chultún a Chichén Itzá può richiamare rituali che coinvolgono i Gemelli Eroici. Lo spiega dettagliatamente Christina Warinner, professore associato di scienze sociali e antropologia a Harvard e leader del gruppo al MPI-EVA:

I racconti del primo XX secolo falsamente popolarizzarono storie luride di giovani donne e ragazze sacrificate nel sito. Questo studio, condotto in stretta collaborazione internazionale, ribalta quella storia e rivela le profonde connessioni tra il sacrificio rituale e i cicli di morte e rinascita umana descritti nei testi sacri Maya.

Le ricerche hanno anche rivelato come le epidemie dell’era coloniale abbiano lasciato un segno indelebile nel DNA dei Maya odierni. Durante il XVI secolo in Messico, guerre, carestie ed epidemie causarono un declino della popolazione fino al 90%, e tra le epidemie più gravi vi fu quella del 1545, recentemente identificata come causata dal patogeno Salmonella enterica, come sottolineato da Rodrigo Barquera, immunogenetista al MPI-EVA:

I Maya odierni portano le cicatrici genetiche di queste epidemie coloniali. Diverse linee di evidenza indicano cambiamenti genetici specifici nei geni immunitari dei messicani odierni di discendenza indigena e mista, collegati a una maggiore resistenza alle infezioni da Salmonella enterica.

Johannes Krause, direttore del Dipartimento di Archeogenetica al MPI-EVA, ha spiegato che tali studi permettono ai ricercatori indigeni di plasmare le narrazioni del passato e stabilire priorità per il futuro:

Le nuove informazioni ottenute dal DNA antico non solo ci hanno permesso di sfatare ipotesi e assunti obsoleti e di ottenere nuove intuizioni sulle conseguenze biologiche degli eventi passati, ma ci hanno dato un’idea della vita culturale dei Maya antichi.

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Fonte: NatureMax Planck Institute for Evolutionary Anthropology

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