Con una maggioranza del 68,72%, la Svizzera approva la nuova legge sull'elettricità che prevede incentivi per il fotovoltaico e altre energie solari, puntando a raggiungere 45 TWh di produzione annua di energia solare entro il 2050
Una significativa maggioranza di svizzeri, pari al 68,72%, ha approvato domenica 9 giugno 2024 tramite referendum la nuova legge sull’elettricità, mirata ad accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili. La legge introduce nuovi incentivi per promuovere il fotovoltaico e altre energie solari.
Ad esempio, i nuovi edifici con una superficie di costruzione superiore a 300 m² dovranno installare impianti solari sui tetti o sulle facciate. I cantoni potranno estendere questa obbligatorietà anche agli edifici con superficie uguale o inferiore a 300 m². Inoltre, gli edifici pubblici dell’amministrazione federale e delle imprese collegate alla Confederazione dovranno essere solarizzati, a meno che non ci siano impedimenti tecnici o economici.
45 TWh di energia fotovoltaica entro il 2050
L’associazione Swissolar ha commentato i risultati del referendum in un comunicato:
La legge sull’elettricità crea le basi per una continua crescita della produzione di elettricità solare, in primis sugli edifici e sulle infrastrutture, completata da impianti ad alto rendimento invernale. L’energia solare diventerà il secondo pilastro dell’approvvigionamento energetico svizzero, insieme all’energia idroelettrica.
L’elettricità prodotta in Svizzera è già ampiamente decarbonizzata grazie all’energia idroelettrica, che nel 2023 ha rappresentato il 56% del mix di produzione. Nel 2024, l’energia solare ha fornito 6 TWh, pari al 10% del consumo annuale, e i sostenitori delle rinnovabili ritengono che il fotovoltaico possa rafforzare la sicurezza energetica del paese.
Entro il 2035, le nuove energie rinnovabili dovranno fornire 35 TWh all’anno, con la maggior parte di questa energia proveniente dal fotovoltaico. Secondo Swissolar, la produzione annua di fotovoltaico dovrebbe raggiungere i 45 TWh entro il 2050, coprendo circa il 50% del consumo elettrico totale della Svizzera.
Per raggiungere questi obiettivi, la legge rafforza anche le comunità elettriche locali (CEL) e amplia le possibilità di creare raggruppamenti per il consumo proprio (RCP). Inoltre, i gestori delle reti di distribuzione dovranno vendere una quota maggiore di elettricità da fonti rinnovabili locali ai loro clienti.
Greenpeace chiede la fine del nucleare
Greenpeace ha chiesto di non prolungare la durata di vita dei reattori nucleari esistenti, che producono circa 22 miliardi di kWh all’anno, e di cessare l’uso delle centrali termiche di riserva:
Il sostegno della popolazione indica un desiderio di abbandonare rapidamente petrolio e gas. Il Consiglio federale e i cantoni devono attuare rapidamente questa legge, Ogni franco investito in queste tecnologie obsolete è un franco sprecato.
Al contrario, gli oppositori della legge, tra cui l’Unione Democratica di Centro (UDC), una formazione di destra radicale, hanno dichiarato quanto segue:
La legge sull’elettricità offre poca elettricità, poco sicura, a costi elevati e con un notevole impatto negativo sulla natura. La legge sovvenziona progetti di energia galleggiante che non risolvono il nostro problema di approvvigionamento. L’espansione massiccia della rete costerà miliardi di franchi, e le famiglie dovranno cofinanziare questa aberrazione. Le bollette dell’elettricità saranno ancora una volta molto più care.
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Fonte: Admin.ch
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