Adesso finalmente sappiamo perché le orche attaccano le imbarcazioni

Sono centinaia le interazioni che si sono verificate negli anni nelle acque dello Stretto di Gibilterra tra orche e imbarcazioni. Sulla base delle segnalazioni e delle osservazioni registrate, gli studiosi sostengono di conoscerne il perché

Le orche, giganteschi mammiferi marini, sembrano essere ossessionate dalle imbarcazioni e, nello specifico, dalle barche a vela. Nel corso degli anni sono state registrate sempre più interazioni di questo tipo, spingendo i ricercatori a domandarsi cosa si nasconda dietro a questo comportamento.

Le ipotesi avanzate dai ricercatori non escludono una risposta degli animali all’intenso traffico che interessa le rotte marittime, ma la vera motivazione sembra essere un’altra. Lo afferma il biologo marino Alex Zerbini dell’IWC, l’International Whaling Commission.

In un seminario tenutosi a Madrid a inizio 2024, il dottor Zerbini sembra aver trovato la risposta definitiva dandoci un’idea di come il fenomeno possa essersi evoluto nel tempo.

Secondo l’esperto, le orche sarebbero incuriosite dalle imbarcazioni. Il loro modo di comportarsi andrebbe perciò letto come un gioco. Ciò era stato suggerito anche da altri scienziati. Nel rapporto presentato a Madrid, Zerbini e colleghi chiariscono anche il possibile perché di queste interazioni:

Il comportamento ha più cose in comune con tendenze viste altrove e sembra associato al gioco o alla socializzazione, forse incoraggiato dal recente aumento dell’abbondanza e della disponibilità di prede, riducendo il tempo necessario per il foraggiamento e le interazioni negative con le attività di pesca” si legge nel documento.

orche

@R. de Stephanis via IWC

Per questo motivo, utilizzare il termine “aggressione” risulta inappropriato. Citando precedenti studi, il report sostiene che il comportamento abbia avuto un’evoluzione probabilmente in relazione alle risorse marine, ma non solo.

È stato notato anche che il numero di giovani nei pod ossia i gruppi di orche è cresciuto. Dato che gli esemplari più giovani sono per natura più curiosi, questi potrebbero aver conservato il comportamento anche da adulti.

È stato suggerito che un certo livello di interazioni giocose fosse iniziato prima con i giovani, all’incirca nel 2017″ osservano gli studiosi.

Secondo i dati più recenti in possesso della comunità scientifica, si sono verificate almeno 673 interazioni dal 2020. L’ente Grupo de Trabajo Orca Atlántica (GTOA) ha sviluppato una applicazione per segnalare le interazioni, raccomandando a chi si avventura per mare di seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dagli esperti.

Tracciare le interazioni e informare la popolazione consente di mitigare il conflitto uomo-essere umano, garantendo una maggiore protezione alle orche. Sono in particolare le orche iberiche ad averne bisogno, essendo oggigiorno in pericolo critico di estinzione.

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