Gli elefanti africani si chiamano per nome (proprio come facciamo noi umani)

Non siamo gli unici a utilizzare dei nomi per comunicare con i nostri simili. Anche gli elefanti lo fanno attraverso etichette vocali arbitrarie. A dimostrarlo un nuovo ultimo studio scientifico, che si confronta con una tematica già ampiamente discussa dai ricercatori

Lo avevano suggerito già precedenti ricerche e adesso un nuovo studio scientifico conferma le teorie avanzate dagli esperti. Gli elefanti africani utilizzano dei nomi per chiamarsi a vicenda, un’abilità straordinaria e rara condivisa da questi pachidermi.

Ne dà notizia una pubblicazione apparsa di recente sulla rivista Nature Ecology and Evolution. A condurla per ben quattro anni la Colorado State University in collaborazione con le organizzazioni Save the Elephants e ElephantVoices nella Riserva nazionale di Samburu e nel Parco nazionale di Amboseli.

Tramite l’apprendimento automatico, un team di ricercatori ha dimostrato la capacità degli elefanti africani di identificare i propri simili attraverso un nome. Tale possibilità era stata valutata già attraverso le osservazioni in natura.

Gli scienziati hanno sviluppato un nuovo modello per scoprire più dettagli sulla comunicazione arbitraria tra gli elefanti, ampliando le conoscenze in merito. La comunicazione tra gli elefanti, animali estremamente intelligenti, è infatti complessa e affascinante.

Per mezzo delle vocalizzazioni, i pachidermi condividono informazioni di vario genere nel loro gruppo sociale. Tra queste vi sono i richiami, anche se noi esseri umani non possiamo sentirli.

Gli studiosi sono però riusciti a elaborare le indicazioni contenute nei richiami e comprendere a quale elefante è stato indirizzato una specifica chiamata. Queste sono state poi riprodotte per verificare la risposta da parte degli animali.

Nel corso dello studio sono state analizzate 470 chiamate distinte effettuate da 101 soggetti e indirizzate a 117 destinatari.

@George Wittemyer via CSU

I pachidermi hanno risposto al richiamo senza mostrare eccessivo coinvolgimento o sorpresa. Ciò lascerebbe intendere che gli elefanti africani conoscono i loro nomi perché di uso comune.

I dati hanno mostrato, inoltre, che gli elefanti africani facevano affidamento più ai nomi per chiamarsi su lunghe distanze o per comunicare con i cuccioli. Non si tratta di una imitazione di “nomi”, come avviene tra delfini e pappagalli, specificano i ricercatori, bensì di una produzione di un nuovo suono.

Gli studiosi non escludono che gli elefanti siano capaci di elaborare un pensiero astratto. L’utilizzo di etichette vocali arbitrarie potrebbe essere già un primo prezioso indizio.

Non sappiamo, attualmente, se i nomi siano relativi unicamente ai propri simili o se questi vengano utilizzati anche per gli oggetti. Sono necessarie ulteriori indagini per raccogliere maggiori dati, conoscere ancora più approfonditamente gli elefanti e offrire loro una maggiore protezione.

Chissà, magari un giorno saremo anche in grado di comunicare con loro.

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Fonte: Nature Ecology and Evolution 

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