Agricoltura e allevamenti intensivi: quale sono le posizioni dei candidati alle europee (anche rispetto alla carne coltivata?)

Argomento tra i più divisivi, quello degli allevamenti intensivi e dell’inquinamento è stato al centro di molte polemiche e manifestazioni. Tematiche che i candidati alle prossime elezioni europee, se eletti, dovranno affrontare.

Uno dei temi più spinosi per l’Unione europea è quello degli allevamenti intensivi e dei tanti risvolti etici e ambientali connessi: dalle ricadute sul benessere degli animali, a quelle sull’ambiente e sulla salute pubblica. Un argomento tanto delicato quanto divisivo anche in relazione alla quantità di fondi comunitari destinati a chi opera in questo settore seguendo, in teoria, le regole prestabilite.

Si parla di un sostegno economico ai 27 stati per un ammontare tra i 34 e i 48 miliardi di euro all’anno nonostante i danni che questi allevamenti provocano.

Abbiamo intervistato alcuni dei candidati* alle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024, ai quali è stato chiesto cosa occorre fare in questo settore tanto delicato quanto strategico.

Stop ai sussidi agli Allevamenti intensivi ?

Per Rosa Maria Di Giorgi, candidata con Italia Viva nella lista Stati Uniti d’Europa, gli allevamenti intensivi  “da un lato dovrebbero essere maggiormente tassati” poiché “fanno male agli animali e all’ambiente ma, dall’altro, bisogna incentivare politiche diverse, nuove forme di allevamento”. Ritiene importante indirizzare questi sussidi “verso progetti di giovani e soprattutto in scuola e formazione”.

Anche per Giovanni Mori di Alleanza Verdi e Sinistra nella circoscrizione del Nord-Ovest occorre indirizzare in maniera più oculata questi fondi oggi distribuiti “in base alla quantità e non in base alla qualità”. Ritiene fondamentale darne di più a chi promuove una trasformazione, a chi “va a incrementare i servizi ecosistemici che siano in grado di stoccare molto più carbonio”.

Dello stesso avviso Andrea Zanoni, candidato con il Partito Democratico nella circoscrizione Nord Est: “gli allevamenti intensivi sono insostenibili perché consumano suolo, lo deturpano. E poi contribuiscono ad alzare le temperature per le emissioni ad effetto serra. Quindi i sussidi andrebbero reindirizzati sicuramente su un’agricoltura più sostenibile, aiutando le piccole e medie imprese agricole e puntando molto sulle nuove tecnologie per eliminare progressivamente i pesticidi”.  Gabriella Zanzanaini, di NOS nella lista Siamo Europei di Azione nella circoscrizione Centro evidenzia un altro problema, la quasi totale impossibilità per i piccoli agricoltori di accedere ai sussidi “in Italia l’11% degli agricoltori sono di dimensione più piccola” e questa difficoltà le è stata confermata da chi voleva “fare biodinamico, voleva cambiare l’uso del terreno, ma accedere ai sussidi gli è stato impossibile”.

Infine Giacomo Zattini, candidato con Movimento 5 Stelle nella circoscrizione Nord Est ricorda che “ci sono sia gli incentivi agli allevamenti intensivi che gli incentivi, ad esempio, ai combustibili per i trattori. Se da un lato, quindi, dovrebbero essere tolti subito, dall’altro altri incentivi devono prevedere un’alternativa perché, ad esempio, con il gasolio gli agricoltori si lamentano del fatto che (…) per i trattori questa ancora non è una possibilità”. Per quanto concerne gli allevamenti intensivi è molto netto “dobbiamo andare verso una velocissima dismissione e verso una moratoria per quelli nuovi, ma tenendo in conto il mondo del lavoro”, le persone che lavorano vanno tutelate.

PAC: cosa pensano i candidati della politica agricola comuna approvata da poco in Europa?

Recentemente, è stata approvata la riforma della Politica Agricola Comune (PAC) che prevede, ad esempio, la possibilità di diversificazione delle colture anziché la rotazione. Inoltre è stato eliminato l’obbligo di tenere a riposo una quota minima dei terreni seminativi con alcune deroghe. Ma i candidati incontrati cosa pensano della PAC?

Molto netto il giudizio di Giovanni Mori (AVS) “La prima cosa da cambiare della PAC è il modo in cui si distribuiscono i fondi”. Come inizialmente era stata pensata “andava nella direzione giusta”. Afferma inoltre che l’agricoltura può essere “uno dei principali problemi, ma è anche una delle potenziali principali soluzioni”.

Anche Andrea Zanoni, PD, guarda al futuro “darei più incentivi alle aziende biologiche che attuano l’agroecologia. Insisterei molto sulla ricerca, incentiverei le piccole e medie aziende agricole e toglierei sussidi agli allevamenti intensivi e alle grosse aziende che fanno un utilizzo smodato di pesticidi”.

Gabriella Zanzanaini, NOS – Siamo Europei di Azione preferirebbe “rendere il tutto più semplice, più accessibile” ma è necessario “avere vincoli più stringenti a livello ambientale”.

Giacomo Zattini, M5S ritiene che andrebbe modificata affinché “agli agricoltori piccoli medi sia garantito un sostegno” e più in generale gli “agricoltori siano incentivati non soltanto a produrre prodotti sani e salubri ma anche per essere remunerati per dei servizi ecosistemici che offrono”.

Carne coltivata e nuovi cibi

Un ultimo grande tema è quello dell’evoluzione dell’agricoltura, del futuro dell’alimentazione, dalla produzione di farina da insetti fino alla produzione di carne sintetica. Argomenti molto divisivi come dimostrano le posizioni dei candidati.

Per Giacomo Zattini, M5S “La carne coltivata? È una miopia che ci porteremo dietro nei prossimi anni e ce ne pentiremo a un certo punto, come abbiamo fatto per l’auto elettrica” sebbene può “rappresentare un’alternativa anche e soprattutto allo sfruttamento degli animali negli allevamenti intensivi. Non sono per negare nulla, insomma, nemmeno per quanto riguarda la farina da insetti”.

Più morbido Giovanni Mori, AVS, “non esiste un’unica soluzione nemmeno in questo caso. In un ventaglio di tante soluzioni anche il novel food risulta fondamentale”.

Così come Andrea Zanoni, PD: “l’alimentazione dovrebbe basarsi soprattutto su un’alimentazione vegetariana, su prodotti dell’agricoltura a chilometro zero e quindi coltivare finalmente i nostri campi e le nostre campagne”. Nessuna contrarietà sulla produzione di carne coltivata così come sulla farina da insetti.

Di larghe vedute anche Gabriella Zanzanaini, NOS – Siamo Europei di Azione “per la transizione bisogna lasciare la libertà di tutti, quindi anche la consapevolezza è importante” e riconosce che “abbiamo anche bisogno di queste tecnologie nuove per facilitare la stessa transizione. In ogni caso tutto il novel food è utile in questa transizione. Alla fine ognuno deve essere libero di scegliere”.

Di avviso diametralmente opposto è Rosa Maria Di Giorgi, IV – lista Stati Uniti d’Europa che candidamente afferma “Per me sono proposte sconvolgenti”. E poi “credo che si debba andare sempre più verso una dieta mediterranea, che si debba mangiare sempre meno carne” e incentivare “coltivazioni con prodotti che siano il più possibile non trattati con pesticidi, allevamenti che siano rispettosi dell’animale e dei territori. Per quanto riguarda gli insetti, invece, farò di tutto perché tutto questo non avvenga: sarò di quei parlamentari che non firmerà simili provvedimenti”.

E voi cosa ne pensate su questi temi? Quale tra queste posizione è più vicina al vostro pensiero?

*I candidati sono stati scelti in base alle loro competenze e conoscenze sulle tematiche ambientali, l’invito è stato mandato a tutte e 9 le principali forze politiche. I seguenti partiti non hanno risposto o non hanno accettato l’invito: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Pace Terra Dignità.

Qui le interviste integrali ai vari candidati:

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