Oggi è la Giornata mondiale dell’Ambiente, quanto dipende dalla salute del Pianeta la nostra felicità?

Oggi 5 giugno è la Giornata mondiale dell'Ambiente, dal 2015 sono stati superati la maggior parte dei limiti planetari. Cosa vuol dire? Che potremmo per questo essere sempre più infelici: senza un rispetto profondo per l’ambiente non ci può essere futuro nemmeno per noi, che ne siamo parte legittima e integrante

Giornata mondiale dell’ambiente all’insegna della felicità? Ce la possiamo fare, certo, se tentiamo con tutte le forze di far rivivere le foreste, ravvivare le fonti d’acqua, riportare la fertilità nei suoli sfruttati, cercare di stabilizzare il clima. La nostra salute, e la nostra felicità, dipende anche da quella del Pianeta.

Nel mondo, secondo uno studio pubblicato su Bmj Oncology, negli ultimi tre decenni il numero di nuovi casi di tumori negli under 50 è aumentato quasi dell’80%. Gli studi in corso cercano di individuare le cause di questo aumento: nella gamma di potenziali fattori ci sono lo stile di vita, l’alimentazione troppo ricca di carne e l’esposizione a sostanze inquinanti nell’ambiente e nel cibo.

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Anche in Italia l’incidenza della maggioranza dei tumori continua a crescere: +1,4% nei maschi e +0,7% nelle femmine solo tra il 2022 e il 2023 e la più elevata mortalità per cancro si registra là dove è maggiore l’inquinamento (atmosferico e ambientale). Non solo ci ammaliamo di più, siamo anche meno felici e così l’Italia scende al 41esimo posto nella classifica dei Paesi più felici.

I limiti planetari e la nostra felicità

Dal 1945 al 2024, la popolazione umana globale è più che triplicata: da circa 2,3 miliardi a oltre 8 miliardi e più o meno nello stesso lasso di tempo abbiamo riscaldato la Terra di oltre 1 °C. La nostra economia del “prendi-produci-scarta” ha portato all’esaurimento delle risorse. Il ritmo con cui stiamo degradando il suolo minaccia la sicurezza alimentare globale; molti dei minerali e dei metalli comunemente utilizzati nella produzione di moltissimi oggetti, vengono sprecati e smaltiti con gravi conseguenze ambientali; abbiamo convertito metà delle terre emerse in campi coltivati o allevamenti di bestiame; 9 persone su 10 nel mondo respirano aria malsana.

Sappiamo non solo che la Terra ha dei limiti che non dovrebbero essere superati, ma anche che dal 2015 almeno sei lo sono già stati e nel 2023, è stata la volta dell’utilizzo di acqua dolce. Allo stesso tempo, il grado di felicità degli italiani sta diminuendo.

Nel ranking stilato dal World Happiness Report quest’anno, infatti, l’Italia continua a perdere posizioni (8 dall’anno scorso in cui eravamo al 33° posto), attestandosi al 41° posto nella graduatoria generale. Tra le fonti di felicità, per gli italiani, la salute pesa per il 65% delle persone. È di fatto il fattore più importante a fianco alle relazioni sociali e sentimentali e al tempo libero.

World Happiness Report

@World Happiness Report

Conclusione? Molto semplice: bisognerebbe investire in campo sanitario e di salute mentale e le istituzioni dovrebbero creare condizioni socio-ambientali che incoraggino cittadine e cittadini ad adottare stili di vita salutari. Un passo non così difficile, considerando che ne va della vita di ciascuno di noi.

Le ormai vicinissime elezioni europee saranno senza dubbio la carta che cittadini e istituzioni potranno giocare affinché si metta una volta per tutte sul tavolo decisionale una seria e definitiva politica climatica. Sapremo in grado di cogliere questa opportunità?

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