Produrre pannolini da altri pannolini (usati), così il riciclo “orizzontale” garantisce un ciclo di vita ancora più lungo
Seguire la decrescita demografica e fiutare la tendenza del mercato: è quello che ha sostanzialmente fatto un’azienda giapponese che si è convertita seguendo i trend della popolazione e adesso sta per mettere in vendita pannolini riciclati per anziani ricavati da quelli per bambini.
Si tratta di Unicharm, importante produttore giapponese di prodotti per l’igiene con sede nella prefettura sud-occidentale di Kagoshima, che ha lanciato i pannolini per adulti nei centri commerciali di Kyushu – una delle quattro isole principali del Giappone – e descritti come riciclati “orizzontalmente”, ossia frutto di un riciclo “da pannolino a pannolino” mai finora visto a livello commerciale.
Per ottenere pannolini riciclati, sostanzialmente, l’azienda nipponica ha adottato una tecnologia avanzata di sterilizzazione, sbiancamento e deodorizzazione. Si basa sull’ozono per garantire che i nuovi prodotti siano privi di odori sgradevoli e batteri. Prima di arrivare sul mercato, naturalmente, i pannolini hanno avuto l’approvazione delle autorità in tema di igiene.
Cosa significa “riciclaggio orizzontale”
Si tratta di un processo che sta prendendo piede in Giappone e si riferisce al recupero e alla trasformazione dei prodotti usati in materie prime da utilizzare per riprodurre l’articolo originale.
Ad esempio, anche se la maggior parte delle bottiglie di plastica usate vengono raccolte e riciclate in fibre e altri oggetti, come vassoi per alimenti, i produttori di bevande si stanno ora concentrando sul riciclo delle stesse in nuove bottiglie di plastica. E ora è il caso anche dei pannolini.
Vogliamo trasformare uno standard ad alta intensità di risorse in uno standard ciclico. Abbiamo ricevuto l’approvazione degli esperti per quanto riguarda l’igiene dei pannolini, ha affermato Tsutomu Kido, direttore generale di Unicharm.
Un pacchetto di 42 pannolini per bambini costa 1.078 yen (7 dollari, pari a poco meno di 6 euro). Che ve ne pare?
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