Negli ultimi anni è aumentata la tendenza a ridurre l'olio presente all'interno del tonno in scatola, si tratta principalmente di un problema di costi ma ci sono anche altre ragioni che giustificano questo cambiamento
Hai notato che ultimamente il tonno in scatola ha meno olio? Non è solo una tua impressione: la quantità nelle scatolette si è effettivamente spesso ridotta e per diverse ragioni tra cui, come è facile immaginare, l’aumento dei costi.
Il prezzo dell’olio d’oliva, infatti, ingrediente fondamentale per il tonno in scatola, è balzato alle stelle negli ultimi anni, soprattutto a causa di fattori climatici come la siccità e le malattie che hanno colpito gli ulivi. Per questo motivo, molti produttori hanno deciso di ridurre la quantità di olio nelle scatolette così da contenere i costi.
Ma non è l’unica ragione. Purtroppo, ancora troppo spesso, l’olio di scarto del tonno viene scolato nei lavandini (voi che ci seguite sicuramente sapete che è cosa da non fare mai), causando inquinamento e sprecando un prodotto che in realtà potrebbe essere benissimo utilizzato. Sulle nuove scatolette con meno olio, non a caso, c’è scritto di non sgocciolare il tonno.
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La tendenza a ridurre l’olio di oliva presente nelle scatolette di tonno è ben vista anche dai nutrizionisti e da chi è attento alla linea. Il tonno al naturale, infatti, ha visto un aumento del 5% nelle vendite negli ultimi anni, proprio per il suo minore contenuto calorico. Un tonno che ha meno olio può risultare quindi più in linea con le esigenze dietetiche di una buona fetta di consumatori.
Come ha dichiarato il direttore generale dell’Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare (Ancit), Giorgio Rimoldi, riguardo alla riduzione di olio nelle scatolette:
significa anche rispondere alle esigenze del consumatore in termini di sostenibilità, lotta allo spreco alimentare e alimentazione sempre più sana ed equilibrata.
La tendenza a ridurre l’olio del tonno, che sembra essere cresciuta nell’ultimo anno e mezzo, ha portato a una riduzione di circa il 12,5% dell’olio in una scatoletta di piccole dimensioni.
Per fare un esempio concreto, se prima una scatoletta da 80 grammi era composta da 52 grammi di tonno e 28 grammi di olio, oggi le proporzioni sono cambiate: 52 grammi di tonno (il quantitativo di pesce dunque rimane uguale) e 18 grammi di olio, per un totale di 70 grammi.
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