Nucleare sì o no? Su quale fonte energetica bisogna puntare in Europa secondo i candidati alle elezioni 2024

Quali sono le posizioni su energia , nucleare e transizione energetica dei principali schieramenti candidati alle prossime elezioni europee 2024?

Su quale fonti energetiche bisogna puntare nel prossimo futuro? Cosa ne pensano i candidati dei principali schieramenti su nucleare, fonti rinnovabili e transizione energetica? In vista delle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno abbiamo raccolto la posizione su questi temi dei 5 schieramenti che hanno deciso di rispondere alle nostre domande e offrire la loro visione in merito al tema dell’energia in vista della neutralità climatica da raggiungere entro il 2050

Decarbonizzazione, competitività, sicurezza dell’approvvigionamento, sostenibilità: sono questi i principi alla base della politica energetica dell’Unione europea. Tra i principali obiettivi figura la sicurezza dell’approvvigionamento energetico con prezzi accessibili. Entro il 2030 si punta a aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili fino al 42,5 % ma anche un’interconnessione di almeno il 15 % dei sistemi elettrici dell’UE. La transizione verso la cosiddetta energia pulita è divenuta cruciale per realizzare l’autosufficienza energetica dell’Unione e per non essere più dipendenti dai paesi Extra europei.

Su quale fonte energetica bisogna puntare nel prossimo futuro?

I consumi energetici derivati dai combustibili fossili sono ancora molto elevati. Ai candidati per le prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno abbiamo chiesto il parere in merito alle politiche energetiche e alle fonti da prediligere, in una visione a medio-lungo termine, affinché si possa raggiungere la neutralità delle emissioni nocive entro la metà del secolo.

Atteggiamento positivo in questue direzione è quello espresso da Giacomo Zattini, candidato con Movimento 5 Stelle della circoscrizione nord est:

quello che ci dice la scienza è che le energie rinnovabili, solare, fotovoltaico, eolico, sono le migliori per permetterci di decarbonizzare tanto e subito.

Anche per Giovanni Mori, candidato indipendente con Alleanza Verdi e Sinistra è possibile “prima del 2050:

abbiamo più tecnologie, siamo più ricchi, quindi possiamo farlo anche prima. È fondamentale, ovviamente, puntare sulle fonti di energia rinnovabili e avrà senso sfruttare le peculiarità delle varie regioni d’Italia” oltre a puntare su solare, eolico, geotermia.

Punta sul fotovoltaico Andrea Zanoni, candidato con il Partito Democratico nella circoscrizione Nord Est, sebbene:

“una soluzione sulla quale non sembra si voglia puntare è anche quella del fotovoltaico a terra: continuare a coltivare le campagne e poter installare i pannelli solari”.

Il gas, per Rosa Maria Di Giorgi, candidata con Italia Viva nella lista Stati Uniti d’Europa nella circoscrizione Italia Centrale,

“è la fonte energetica che evidentemente pone meno problemi dal punto di vista dell’inquinamento”. Parlando di impianti energetici di altro tipo ammette che “possono anche dare fastidio, ma penso che se ben spiegati potrebbero essere anche meglio accettati. E parlo delle pale eoliche, parlo delle piattaforme nel mare”. Senza dimenticare i pannelli solari “fatti salvi i centri storici delle nostre città, nelle periferie, in tante fabbriche, nelle zone industriali, cos’è che impedisce di mettere dappertutto pannelli solari”.

Energia nucleare: rischio o opportunità?

Il dibattito sul tema è molto sentito, Stati membri come la Spagna e Germania non vedono di buon occhio promuovere con dei fondi questa soluzione anche per motivi di sicurezza. L’Italia ha invece aderito all’iniziativa, promossa a margine del G7 Ambiente, clima e energia di Torino, di arrivare al 2030 con il primo reattore modulare di produzione europea. Ma qual è il parere dei candidati intervistati?

Bisogna avere un mix rinnovabili e nucleare” è la soluzione proposta da Gabriella Zanzanaini (NOS, lista Siamo Europei di Azione) nella circoscrizione Centro puntando e “nel breve termine, investire di più sui rinnovabili”.

Giacomo Zattini, candidato con Movimento 5 Stelle della circoscrizione nord est sottolinea come

“l’Italia non ne ha e per averla dovrebbe mettere in campo delle condizioni di cui io non sono molto convinto. Invece la strategia migliore sarebbe quella della “condivisione dell’energia a livello europeo. Quindi, chi ha nucleare ben venga, ma chi non ce l’ha punti su altro e soprattutto quello che può fare nel minor tempo possibile e, quindi, fonti rinnovabili. A quel punto, mettendole insieme tutte e condividendo fra di noi riusciremo poi a raggiungere un mix che possa portarci al 2050 a zero emissioni”.

Quella nucleare, per Andrea Zanoni, candidato con il Partito Democratico nella circoscrizione Nord Est,

“è ancora una tecnologia rischiosa e poi abbiamo ancora adesso il problema delle scorie delle vecchie centrali nucleari e comunque ci renderebbe dipendenti dall’estero, perché noi non abbiamo il combustibile necessario per le centrali nucleari”.

Netto il giudizio di Giovanni Mori, candidato indipendente con Alleanza Verdi e Sinistra

lo dice anche l’Agenzia internazionale per l’energia atomica che non ha senso costruire nuove centrali nucleari, per le quali tra l’altro ci vorrebbe tantissimo tempo”. Si potrebbero invece indirizzare i fondi, accanto a una pianificazione precisa, verso progetti “più facilmente realizzabili, come il solare, per esempio, che quasi mai ha ritardi e che può fornire forse addirittura il 50% dell’energia elettrica in Europa, perché ha veramente dei costi ormai bassissimi. Anche l’eolico può dare un contributo” fermo rimanendo che “chi ha le centrali nucleari se le tenga, ma sicuramente non ha senso fare nuovi impianti.

Infine ancora Nori aggiunge un commento sulle Comunità energetiche “se n’è parlato tanto ma se ne sono fatte pochissime, perché si è scelto di fare una normativa molto complessa in cui un normale cittadino o cittadina si sente perso. Il nostro sogno sarebbe avere un ente unico a livello europeo che autorizzi, che aiuti, supporti”.

Per analizzare le posizioni integrali e tutte le interviste ai singoli candidati leggi qui il nostro Speciale Europee 2024

 

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