L'anginofobia è la paura invalidante di deglutire qualsiasi cosa abbia una consistenza solida o anche solo cremosa: un disturbo molto grave, dalle conseguenze drammatiche sulla salute e sulla socialità
L’universo delle paure e delle fobie è complesso e sfaccettato, e non sempre è facile immedesimarsi in una fobia e riuscire a comprenderla appieno: oggi vogliamo parlarvi dell’anginofobia.
Nota anche come fagofobia, l’anginofobia è una fobia specifica che si manifesta con un’intensa e persistente paura di soffocare durante il processo di deglutizione.
Questa fobia non si limita a piccoli pezzi di cibo, ma può includere anche liquidi, pillole e persino la saliva. Le persone che ne soffrono sperimentano un’ansia sproporzionata e un terrore che ostacola la normale assunzione di cibo e bevande, compromettendo seriamente la qualità della vita.
Vediamo meglio quali sono i fattori che scatenano questa paura incontrollabile, i sintomi e i possibili trattamenti per tornare a vivere una vita normale.
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Cause e sintomi dell’anginofobia
Le persone affette da anginofobia selezionano accuratamente il cibo per evitare il rischio di soffocamento, scegliendo consistenze e metodi di cottura ritenuti “sicuri”.
Si inizia eliminando dalla propria dieta quegli alimenti più difficili da masticare e deglutire – come carne, pesce, prosciutto, latticini filanti, verdure fibrose.
Piano piano, chi soffre di anginofobia inizia a eliminare anche pasta, pane, biscotti, frutta e tutti altri cibi solidi, che scompaiono del tutto dall’alimentazione quotidiana.
Ovviamente, concentrandosi sulla paura del soffocamento, chi soffre di anginofobia rinuncia a una dieta sana ed equilibrata, e si ritrova spesso con squilibri nutrizionali.
Ma non solo: come si può immaginare, la paura del soffocamento pregiudica anche la socialità, con l’impossibilità per chi ne soffre di vivere un momento conviviale al ristorante o in pizzeria.
Solitamente, gli anginofobici evitano di mangiare fuori casa per la vergogna legata alle loro “strategie” di deglutizione, che spesso prevedono che il cibo sia frullato o reso omogeneizzato.
Dal punto di vista emotivo, poi, gli anginofobici sperimentano insicurezza, dipendenza e impotenza, credendo di non poter fare nulla da soli, nemmeno mangiare; spesso l’anginofobia si accompagna a disturbi depressivi o ossessivi.
In generale, chi soffre di anginofobia diffida profondamente dell’ambiente e delle persone che lo circondano, è molto vulnerabile e fragile emotivamente, non riesce a creare un rapporto aperto e accogliente con la realtà, né ad affrontare novità e cambiamenti.
Trattare il disturbo
L’anginofobia è in aumento, specialmente tra le donne tra i 20 e i 40 anni e tra gli adolescenti. Facendo un giro sui social network, si scoprono le testimonianze di tante persone che hanno lottato o che ancora lottano contro questo disturbo.
Ma è possibile contrastare e vincere la paura della deglutizione in modo efficace. Per superare questo problema così invalidante, l’aiuto di una terapia psicologica è essenziale e rappresenta l’unica strada per la guarigione.
Appurato che non vi sono impedimenti fisici alla masticazione e alla deglutizione, lo psicologo sarà in grado di guidare il paziente in un percorso difficile e doloroso alla riscoperta di sapori e consistenze ormai dimenticate, fino a un pieno recupero dell’abilità di mangiare normalmente.
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