L'Ecce Homo di Caravaggio finalmente esposto al pubblico al Museo del Prado. Presto sarà visibile anche in Italia in occasione del Giubileo.
L’Ecce Homo di Caravaggio è considerato la più grande scoperta degli ultimi trent’anni nel mondo dell’arte. Sarà esposto al Prado per i prossimi mesi e dovrebbe arrivare in Italia per il Giubileo.
Il dipinto che in molti considerano la più grande scoperta degli ultimi trent’anni nel mondo dell’arte sarà esposto al Museo nazionale del Prado. Per l’esattezza, fino al 13 ottobre, resterà in mostra da solo, in una piccola sala dalle pareti scure, che permettono di esaltarne i colori intensi e il chiaroscuro tipicamente caravaggesco. Poi, probabilmente, l’opera verrà trasferita alla sala adiacente per favorire un dialogo visivo con l’unico Caravaggio in collezione al Prado, il bellissimo Davide con la testa di Golia, e con i dipinti del Naturalismo europeo che lo circondano.
Grazie alla generosità del nuovo proprietario – un anonimo collezionista britannico, con residenza nell’Andalusia mediterranea, che ha investito si dice intorno ai 30-36 milioni di euro per l’acquisto della preziosa tela – l’Ecce Homo debutta dunque in pubblico, non senza essere stato prima a lungo oggetto di studi e di un accurato restauro che ne ha rivelato l’aspetto originario.
La storia del ritrovamento
Nella primavera del 2021, in un’asta d’arte antica a Madrid, compare un dipinto apparentemente anonimo, attribuito alla cerchia di Ribera e quotato poche migliaia di euro. Ritrae un Ecce Homo che, agli occhi degli esperti, mostra subito notevoli somiglianze con un’opera perduta del grande Caravaggio. In breve, la notizia fa il giro del mondo: il quadro viene ritirato dalla vendita a soli due giorni dall’asta, mentre le autorità spagnole si adoperano con rapidità per notificare l’opera e impedirne l’espatrio.
A tre anni dalla scoperta – non priva di misteri, in parte ancora non risolti – il dipinto è stato a lungo studiato, accuratamente restaurato e finalmente attribuito al celebre pittore lombardo del Seicento. Il collezionista privato britannico che ha acquistato l’opera dalla prestigiosa casa d’arte Colnaghi (con sede a Londra, New York, Bruxelles e Madrid) ha deciso di presentare il dipinto per la prima volta in pubblico, cedendolo in prestito al Prado.