È iniziato il rilascio in natura di 2mila rinoceronti bianchi acquistati e liberati da un allevamento

L’ONG African Parks ha iniziato a reintrodurre nel loro habitat naturale 2.000 rinoceronti bianchi del sud dopo averli acquistati da un allevamento

La decisione dell’ONG African Parks di acquistare e reintrodurre 2.000 rinoceronti bianchi del sud nel loro ambiente naturale rappresenta un importante passo avanti nella conservazione di questa specie prossima alla minaccia di estinzione.

Un massiccio sforzo che è stato reso possibile grazie al sostegno finanziario ottenuto attraverso donazioni che ha permesso all’ONG di comprare il più grande allevamento di rinoceronti bianchi del mondo. Questo era di proprietà di John Hume, magnate sudafricano, che aveva sostenuto il commercio delle corna di rinoceronte.

La specie in questione, il rinoceronte bianco del sud, è il secondo mammifero terrestre più grande del pianeta ed è attualmente presente principalmente in Sudafrica, con circa il 93% della popolazione selvatica. Tuttavia la costante minaccia del bracconaggio ha messo a rischio la sopravvivenza di questi magnifici animali, con l’estinzione già verificatasi per il rinoceronte bianco del nord nel 2018

È uno degli sforzi di conservazione più ampi mai intrapresi

L’obiettivo principale di questo ambizioso programma di “ritorno alla natura” è quello di proteggere i rinoceronti e preservare la loro specie, consentendo loro di prosperare nei loro habitat naturali. Questa strategia prevede il rilascio graduale degli animali in aree protette e ben gestite, dove possono essere al sicuro dalle minacce dei bracconieri.

L’iniziativa di African Parks rappresenta uno degli sforzi di conservazione più ampi mai intrapresi a livello continentale, e mira non solo a proteggere i rinoceronti bianchi del sud, ma anche a ripristinare il loro ruolo cruciale negli ecosistemi naturali.

Grazie a misure efficaci di conservazione adottate in passato, la popolazione di rinoceronti bianchi del sud è stata in grado di recuperare dopo aver raggiunto livelli estremamente bassi negli anni ‘30 quando si era arrivati a 30-40 individui.

Il bracconaggio delle corna continua però a rappresentare una minaccia significativa per la sopravvivenza di queste creature. Ora – dopo un lungo iter di preparazione – è iniziato il rilascio degli animali nel loro habitat naturale, un importante passo avanti nella lotta contro questa pratica criminale e nella conservazione della biodiversità.

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