Strage in un negozio di animali Cobasi a Porto Alegre, in Brasile: 38 pesci, uccelli e roditori sono morti annegati nel seminterrato a causa delle inondazioni che hanno colpito il Rio Grande do Sul
La tragedia avvenuta nel negozio di animali Cobasi a Porto Alegre ha suscitato un’ondata di indignazione in tutto il Brasile. A seguito delle inondazioni che hanno colpito il Rio Grande do Sul, tutti gli animali ospitati nel seminterrato del negozio, situato nel centro commerciale Praia de Belas, sono morti annegati.
La Polizia Civile ha recuperato i corpi di 38 animali tra pesci, uccelli e roditori, ma si teme che il numero totale delle vittime possa essere ancora più alto a causa dei detriti ancora presenti. Le autorità hanno scoperto che, prima di evacuare il negozio, i dipendenti hanno portato al sicuro quattro computer del piano principale, lasciando però gli animali nel seminterrato.
In pratica, dunque, sono stati attenti a rimuovere l’elettronica per evitare che finisse sott’acqua, ma non si sono curati della possibilità che gli animali annegassero. Questa decisione ha generato una forte critica, poiché dimostra una mancanza di considerazione per la vita degli animali.
Le spiegazioni (poco convincenti) dell’azienda
Cobasi, in una dichiarazione, ha affermato che il negozio doveva essere evacuato in caso di emergenza e che gli animali erano stati posizionati a più di un metro da terra. Tuttavia l’acqua ha raggiunto un’altezza di 3,5 metri, rendendo vano qualsiasi tentativo di salvataggio postumo. L’azienda ha anche dichiarato che al momento dell’evacuazione non c’era alcun rischio di allagamento, una giustificazione che molti hanno trovato insoddisfacente.
L’ONG Princípio Animal ha criticato duramente l’operato del negozio, sostenendo che se i dipendenti avessero portato gli animali al piano superiore, sarebbero ancora vivi. L’organizzazione, accompagnata dai Vigili del Fuoco, ha ispezionato il negozio e ha confermato che il mezzanino era intatto, mentre il seminterrato era completamente sommerso.
La catena Cobasi ha confermato la morte degli animali e ha espresso il suo cordoglio. In una nota, ha affermato che l’azienda continuerà a collaborare con le ONG per la protezione degli animali e cercherà di salvare quante più vite possibile.
Il caso rimane comunque sotto inchiesta e ha sollevato questioni importanti riguardo alla gestione delle emergenze e alla priorità data alle vite animali rispetto ai beni materiali. Questa tragedia ha messo in luce la necessità di rivedere i protocolli di evacuazione per garantire che tutti, inclusi gli animali, ricevano la dovuta protezione in situazioni di emergenza.
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