Natalia sta ancora elaborando il lutto: ha perso il suo cucciolo tre mesi fa, poco dopo la nascita, ma continua a cullarlo, accarezzandolo e toccandolo
Natalia, una scimpanzé femmina di 21 anni, è diventata protagonista di una straziante storia di lutto e amore materno nel Bioparco di Valencia. Da tre mesi, Natalia tiene tra le braccia il corpo del suo cucciolo morto pochi giorni dopo la nascita.
Nonostante il processo di decomposizione, Natalia continua ad accudire il piccolo, accarezzandolo e toccandolo delicatamente. Questo comportamento, sebbene doloroso da osservare, offre una finestra sulle complesse dinamiche emotive e sociali dei primati, rivelando grandi somiglianze con le reazioni umane alla perdita.
Gli esperti dello zoo hanno spiegato che tale comportamento di elaborazione del lutto non è insolito tra specie animali considerate altamente intelligenti, come cetacei, elefanti e primati. Negli scimpanzé, specie che condivide circa il 98% dei geni con gli esseri umani, è stato osservato sia in natura che in cattività.
Gli scimpanzé mostrano una “consapevolezza altamente sviluppata della morte”, come indicato da studi scientifici che hanno documentato casi di madri che continuano a portare e accudire i corpi dei loro piccoli per periodi prolungati.
I funzionari hanno deciso di non intervenire
La situazione di Natalia è particolarmente delicata poiché ha già perso un altro cucciolo nel 2018. I funzionari del Bioparco di Valencia hanno deciso di non intervenire per rimuovere il corpo del piccolo, ritenendo che interrompere il processo naturale di lutto potrebbe causare ulteriori traumi.
Inoltre, un intervento del genere comporterebbe rischi significativi, come la necessità di anestetizzare diversi esemplari, mettendo in pericolo anche i piccoli presenti. Il Bioparco di Valencia possiede anche scimpanzé occidentali, una sottospecie minacciata di estinzione.
Il caso di Natalia ci ricorda che gli animali, come noi, provano dolore e sofferenza per la perdita. Comportamenti simili sono stati osservati in altre specie che manifestano rituali complessi e commoventi in risposta alla morte dei loro piccoli.
Ad esempio nel 2018 l’orca Tahlequah aveva commosso tutti trascinando il suo cucciolo morto per 17 giorni, prima di lasciarlo andare. Gli elefanti indiani, invece, seppelliscono i loro piccoli morti con le zampe verso l’altro e compiono dei veri e propri riti funebri, radunandosi intorno ai luoghi di sepoltura barrendo.
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Fonte: Bioparco Valencia
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