Sempre più italiani scelgono un’alimentazine vegetariana o vegana: i nuovi dati contenuti nel rapporto Eurispes

Secondo i dati Eurispes, in dieci anni gli italiani che hanno abbracciato una dieta più sostenibile sono quadruplicati, anche se restano pregiudizi e discriminazioni nei confronti dell'alimentazione vegana

Sempre più italiani scelgono di abbracciare una dieta vegetariana o vegana nell’ottica di uno stile di vita più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

È quanto emerge dal rapporto Eurispes recentemente diffuso: stando agli ultimi dati, il 9,5% degli italiani si dichiara vegetariano o vegano (solo lo scorso anno erano il 6,6%), mentre il 5% dichiara di essere stato vegetariano in precedenza.

Tra i vantaggi di questa alimentazione ci sarebbero la sensazione di una migliore condizione fisica, la facilità nel mantenere il peso forma e una maggiore creatività in cucina – anche se per alcuni la scelta vegana comporta un sentimento di nostalgia nei confronti dei sapori dell’alimentazione “tradizionale”.

Leggi anche: Vegetariani e vegani: più sensibili ed empatici di fronte a sofferenze altrui

Verso un’alimentazione sempre più sostenibile

La maggior parte delle persone intervistate nell’indagine dell’Eurispes afferma di essere sempre stata onnivora (85,5%).

Il 7,2% dichiara di essere vegetariano, seguito dal 2,3% che si dichiara vegano; inoltre, il 5% afferma di aver seguito una dieta vegetariana in passato (ma di non seguirla più attualmente).

Il numero di persone che si definiscono vegetariane è in aumento rispetto all’anno scorso (+3%), invertendo la tendenza negativa iniziata nel 2021 e raggiungendo il valore più alto registrato negli ultimi dieci anni.

Invece, la percentuale di coloro che si dichiarano vegani rimane stabile rispetto al 2023: sembra che il valore di poco meno del 2,5% possa essere considerato consolidato nella popolazione, (escludendo il calo registrato nel 2022).

È interessante osservare la variazione decennale della percentuale di popolazione vegana: tra il 2014 e il 2024 il numero di vegani è praticamente quadruplicato.

Leggi anche: Gli studenti di Cambridge hanno votato per menù completamente vegani, cosa farà l’università

Vantaggi e svantaggi dell’alimentazione vegetale

Oltre ai benefici ambientali, molti sono i vantaggi percepiti da chi ha scelto di “convertirsi” a un’alimentazione vegetariana o vegana:

  • l’86,4% dei vegetariani e vegani riferisce di sentirsi meglio fisicamente
  • il 73,3% afferma di mantenere più facilmente il proprio peso forma
  • infine, per il 66,5% degli intervistati anche la creatività in cucina sembra beneficiarne.

L’unico svantaggio percepito dal 39,8% di coloro che hanno scelto una dieta vegetariana o vegana è rappresentato dal rimpianto per i sapori dell’alimentazione tradizionale.

La percezione del rapporto con gli onnivori

Il rapporto di Eurispes accende i riflettori anche sulla relazione fra onnivori e coloro che hanno scelto di rinunciare ai prodotti di origine animale.

Poco più di un terzo dei vegetariani/vegani ha affermato di non sentirsi mai infastidito in presenza di persone che mangiano carne/pesce, mentre il 63,8% dice di esserlo “qualche volta”, “spesso” o “sempre”.

Per quanto riguarda gli atteggiamenti intolleranti nei confronti di chi ha scelto di non mangiare più carne e derivati, ben il 76,4% dei vegetariani/vegani riporta episodi di discriminazione, anche se con diversa frequenza.

Dall’altra parte, mentre l’86,8% di chi è onnivoro dichiara di sentirsi per nulla o poco infastidito in presenza di persone che seguono un’alimentazione vegetariana/vegana, esiste però una quota, anche se minoritaria, di chi prova molto e abbastanza fastidio (13,2%).

L’alimentazione “senza”

Infine, l’indagine ha esplorato le abitudini degli italiani in relazione all’assunzione di alcuni alimenti “senza” – ovvero privi di di glutine, lattosio, lievito, uova e zucchero:

  • i più consumati sono gli alimenti senza lattosio (30,9%)
  • a seguire, gli alimenti senza zucchero (25%)
  • gli alimenti senza glutine (21%)
  • gli alimenti senza lievito (18,3%)
  • gli alimenti senza uova (13,8%).

Ad acquistare questi prodotti sono soprattutto coloro che non sono intolleranti rispetto a coloro che hanno un’intolleranza certificata.

Potete leggere il rapporto completo sul portale EURISPES.

Non vuoi perdere le nostre notizie ?

Fonte: Eurispes

Ti consigliamo anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook