Un nuovo studio rivela la presenza diffusa di microplastiche nei testicoli umani, con possibili implicazioni per la fertilità maschile
Le microplastiche rappresentano oggi una delle sfide ambientali più urgenti a livello globale. Queste minuscole particelle di plastica, che misurano meno di 5 millimetri, si trovano ormai ovunque, dall’aria che respiriamo ai mari più remoti, si infiltrano nel suolo, nell’acqua potabile e persino nei tessuti biologici umani.
La loro presenza diffusa è il risultato di decenni di produzione e consumo smisurato di plastica, con conseguenze devastanti per gli ecosistemi terrestri e marini e per la salute umana. Sempre più studi le stanno trovando anche nel nostro organismo, l’ultima è quella di un team di ricerca dell’Università del New Mexico, negli Stati Uniti, che ha isolato microplastiche nei testicoli umani.
Il team di scienziati ha testato in realtà 23 testicoli umani e 47 testicoli di cani da compagnia, trovando le microplastiche in ogni singolo campione esaminato.
I testicoli umani avevano una concentrazione di plastica quasi tre volte superiore a quella riscontrata nei testicoli dei cani: 330 microgrammi per grammo di tessuto contro 123 microgrammi. Il polietilene, utilizzato nei sacchetti e nelle bottiglie di plastica, è stata la microplastica più comune trovata, seguita dal PVC.
I testicoli umani erano stati preservati e quindi il loro numero di spermatozoi non poteva essere misurato ma i testicoli dei cani hanno mostrato una conta spermatica inferiore nei campioni con maggiore contaminazione da PVC. Lo studio dimostra quindi una correlazione tra microplastiche e diminuzione del numero di spermatozoi, ma sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire se le microplastiche siano la causa diretta di questa diminuzione.
Comunque, il professor Xiaozhong Yu dell’Università del New Mexico ha fatto sapere che:
Il PVC può rilasciare molte sostanze chimiche che interferiscono con la spermatogenesi e contiene sostanze chimiche che causano disturbi endocrini.
Il declino del numero degli spermatozoi negli uomini è in atto da decenni, con numerosi studi che attribuiscono la colpa all’inquinamento chimico, come quello causato dai pesticidi ma anche le microplastiche potrebbero avere una certa responsabilità.
Queste piccolissime sostanze potrebbero infatti depositarsi nei tessuti e causare infiammazioni, come fanno le particelle dell’inquinamento atmosferico.
Così ha commentato lo studio il professor Xiaozhong Yu:
All’inizio dubitavo che le microplastiche potessero penetrare nel sistema riproduttivo. Quando ho ricevuto per la prima volta i risultati sui cani, sono rimasto sorpreso. Sono rimasto ancora più sorpreso quando ho ricevuto i risultati sugli esseri umani.
Risultati dunque inaspettati per gli scienziati stessi, anche se in realtà un recente studio aveva già trovato queste particelle nelle ovaie: Le microplastiche ci sono arrivate fin nelle ovaie, lo studio shock sulle donne italiane.
Tra l’altro, i testicoli analizzati sono stati ottenuti da autopsie eseguite nel 2016 su uomini di età compresa tra 16 e 88 anni al momento della morte e l’esperto ha sottolineato che ora che il quantitativo di plastica è maggiore:
L’impatto sulle generazioni più giovani potrebbe essere più preoccupante.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Toxicological Sciences.
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Fonte: Toxicological Sciences
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