Un operaio morto e due feriti nel cantiere della metro di Napoli: non chiamiamoli incidenti sul lavoro, è una strage quotidiana

A Napoli un operaio è morto e due sono rimasti gravemente feriti in un cantiere della metro in zona Capodichino: quante altre vittime sul lavoro dovremo ancora piangere per iniziare a investire nella sicurezza?

Ancora sangue nei cantieri italiani. Oggi pomeriggio si è consumata l’ennesima tragedia sul lavoro: stavolta il bilancio è di una vittima e due feriti, ricoverati in ospedale in codice rosso. A perdere la vita un operaio di 63 anni, che stava effettuando dei lavori per la nuova linea 1 della metropolitana tra Capodichino e Poggioreale.

Non è ancora del tutto chiara l’esatta dinamica, ma dalle prime ricostruzioni la causa sembra essere un malfunzionamento ai freni del trenino che stava trasportando gli operai nel tunnel e che è andato fuori controllo.

Ciò che è certo è che in Italia si continua a morire quotidianamente di lavoro. Nei cantieri, nei magazzini, sulla strada. Soltanto un paio di mese fa l’Italia è stata scossa dalla tragica morte di 5 operai, intossicati nelle fogne uno dopo l’altro.

Qualcuno si ostina ancora a chiamarli incidenti o morti bianche. Ma quella a cui stiamo assistendo è una vera e propria strage, causata da un sistema basato su precariato, sfruttamento, appalti e subappalti e assenza di controlli. Lo scorso anno si è concluso con oltre 1000 lavoratori morti: praticamente una media di tre vittime al giorno. E tutto questo non è degno di un Paese civile.

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Fonte: Ansa/Vigili del Fuoco

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