Vi spieghiamo perché la nuova voce di ChatGPT assomiglia così tanto a quella di Scarlett Johansson

La nuova versione di Chat GPT è capace di interagire in modo "spontaneo" e conversare con noi umani, ma perché la sua voce ricorda così tanto quella di Scarlett Johansson?

La tecnologia dell’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante e arrivando a fare cose che neppure gli autori di fantascienza più prolifici avrebbero potuto immaginare.

Non facciamo in tempo ad abituarci a una novità che subito ne arriva un’altra e un’altra ancora, tutto allo scopo di renderci la vita più semplice.

L’AI ormai è in grado di scrivere testi, fare traduzioni, raccontare storie e barzellette, consigliare ricette e luoghi da visitare, generare immagini e video, suggerire programmi di allenamento e molto altro ancora.

Ma non si tratta solo di un prezioso alleato sul lavoro o nella gestione della quotidianità: l’intelligenza artificiale è pensata per avere memoria, ricordare le nostre abitudini, apprendere ciò che ci piace, allo scopo di fornirci un’esperienza sempre personalizzata e modellata sulle nostre esigenze.

Il tutto in una modalità sempre più “umana” e meno meccanica, anche grazie all’uso di formule di comunicazione informale, il rispetto delle convenzioni, il ricorso a voci e volti sempre meno robotici.

Come è accaduto per l’introduzione della voce nel bot ChatGPT che, secondo moltissimi utenti, assomiglia molto alla voce di Scarlett Johansson. Come mai?

L’innovazione in GPT-4

La nuova versione di Chat GPT si chiama GPT-4o e rappresenta un passo avanti verso un’interazione uomo-computer molto più naturale.

Infatti, accetta come input qualsiasi combinazione di testo, audio, immagine e video e genera a sua volta combinazioni di testo, audio e immagine.

In altre parole, è in grado di sostenere una conversazione molto simile a quella umana (può rispondere agli input audio con una media di 320 millisecondi, che è simile al tempo di risposta umano).

È possibile parlare, fare domande, mostrare la realtà attorno a noi (utilizzando la telecamera del nostro dispositivo), chiedere consigli o suggerimenti.

Il bot risponderà in modo spontaneo e naturale, modulando la voce per essere più espressivo, simulando momenti di incertezza o risata come farebbe una persona umana.

Il tutto, come abbiamo anticipato, con una voce femminile calda e rassicurante, molto simile a quella dell’attrice Scarlett Johansson. Una coincidenza?

Probabilmente no. Forse ricorderete che la Johansson ha dato la sua voce al personaggio di Her, una sorta di intelligenza artificiale protagonista di un film omonimo uscito nel 2013, che racconta di una storia d’amore fra un uomo (Joaquin Phoenix) e una macchina (Johansson).

Il film di fantascienza, uscito prima dell’avvento dell’intelligenza artificiale, indagava le possibili interazioni fra umani e robot nel futuro, narrando la profonda solitudine di un uomo che, distrutto psicologicamente dal divorzio, finisce per invaghirsi della voce del suo assistente digitale.

“Her” è il film preferito da Sam Altman, CEO di OpenAI, la società creatrice di Chat GPT, e lo scorso lunedì aveva annunciato sul social X l’introduzione della nuova voce per il bot scrivendo semplicemente Her.

Insomma, il personaggio (vocale) interpretato dalla Johansson è stato evidentemente di ispirazione per il nuovo bot, e il film quasi profetico nel tratteggiare un nuovo rapporto fra umani e macchine.

Vi lasciamo con il trailer del film “Her”, invitandovi a fare una riflessione: quanto siamo soli nella nostra società e quanto può essere facile, al giorno d’oggi, scambiare una tecnologia creata per essere gentile e accomodante con una presenza viva e reale, in grado di dare supporto e affetto?

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