La psicopatia è un disturbo complesso, che altera l'individuo in ogni suo aspetto, anche nei movimenti inconsapevoli - come dimostra questo studio americano
Le donne affette da psicopatia tendono a mantenere una postura più rigida della testa nelle conversazioni con gli altri.
È quanto emerge da un nuovo studio condotto all’interno delle carceri femminili degli Stati Uniti, che ha coinvolto 213 donne di età compresa fra i 21 e i 57 anni, detenute in regime di media o di massima sicurezza.
Che cos’è la psicopatia
La psicopatia è una condizione psicologica caratterizzata da tratti distintivi della personalità che influenzano il modo in cui un individuo pensa, si comporta e interagisce con gli altri.
Le persone con psicopatia mostrano spesso una mancanza di empatia e rimorso, insieme a comportamenti manipolativi, impulsività e tendenze antisociali; talvolta manifestano un forte egocentrismo e un’eccessiva fiducia in sé stessi, mostrandosi disprezzanti verso gli altri.
Inoltre, tendono a essere impulsivi e a cercare sensazioni forti, trascurando anche le norme legali. Questi comportamenti rendono difficile interagire con loro, sia a livello sociale che professionale.
È importante però notare che la psicopatia è una condizione complessa e che non tutti coloro che mostrano alcuni dei tratti associati alla psicopatia sono necessariamente psicopatici.
La diagnosi della psicopatia viene solitamente fatta da professionisti della salute mentale utilizzando strumenti standardizzati come la Psychopathy Checklist-Revised (PCL-R), che valuta una serie di caratteristiche e comportamenti associati alla psicopatia.
Ricerche precedenti hanno rivelato specificità comportamentali negli individui con tratti psicopatici. Ad esempio, assassini con questi tratti tendono a usare più frequentemente congiunzioni subordinanti durante la comunicazione rispetto a quelli senza tali tratti.
Altri studi hanno osservato che uomini psicopatici utilizzano più gesti interrompenti durante la comunicazione rispetto agli altri, e che tendono a sbattere più frequentemente le palpebre.
Lo studio nel carcere
Per questo studio, la ricercatrice Samantha N. Rodriguez e il suo team hanno voluto vedere se i movimenti della testa potessero essere distintivi negli individui con tratti psicopatici.
La testa è una parte importante della comunicazione non verbale, utilizzata per sostenere o contrastare ciò che viene detto e trasmettere messaggi impliciti. L’ipotesi dei ricercatori era che eventuali tratti psicopatici potessero influenzare questi movimenti.
La ricerca ha coinvolto 213 donne detenute in carceri di media e massima sicurezza negli Stati Uniti, con età compresa tra 21 e 57 anni.
Ogni detenuta è stata sottoposta a un colloquio registrato con una telecamera: durante il colloquio, sono stati valutati i livelli di psicopatia di ogni intervistata utilizzando la Psychopathy Checklist-Revised (PCL-R). Successivamente, un algoritmo ha quantificato e analizzato i movimenti della testa.
I risultati hanno mostrato che le persone con tratti psicopatici tendevano a muovere meno la testa durante l’intervista rispetto a coloro con livelli più bassi di tali tratti. Questa minore mobilità era associata sia ai tratti psicopatici interpersonali/affettivi che a quelli legati allo stile di vita.
Secondo gli autori dello studio, le donne con punteggi elevati nei tratti psicopatici manifestano modelli distintivi di movimento della testa durante le interazioni.
Tuttavia, i ricercatori sottolineano che i dati sono stati raccolti in un contesto specifico di intervista clinica in prigione, quindi potrebbero non essere generalizzabili ad altri contesti, per i quali sono necessarie ulteriori indagini.
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Fonte: Personality and Individual Differences
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