Il Climax Blue stava sbancando il banco dei Good Food Awards 2024, ma gli altri concorrenti non hanno gradito la vittoria di un formaggio vegano tra i formaggi tradizionali e così è stato squalificato
Il Climax Blue, un formaggio vegano prodotto da Climax Foods, ha rischiato di vincere il prestigioso concorso dei Good Food Awards 2024, dedicato ai prodotti artigianali negli Stati Uniti. Questo formaggio erborinato, realizzato con una miscela di ingredienti vegetali come semi di zucca, fagioli di Lima, semi di canapa, grasso di cocco e burro di cacao, aveva convinto i giudici al punto da raggiungere le fasi finali del concorso.
Tuttavia è stato squalificato senza una spiegazione chiara, scatenando polemiche e dibattiti. Il Climax Blue, già apprezzato a livello internazionale e utilizzato in ristoranti di alta cucina come l’Eleven Madison Park di New York, era stato accolto con entusiasmo dai giudici, grazie alla sua capacità di mimetizzarsi tra i concorrenti a base animale.
Questo prodotto innovativo, che rappresenta un’alternativa ai formaggi tradizionali, aveva superato molte delle valutazioni iniziali, arrivando a contendere il primo premio. La Good Food Foundation, che organizza il concorso, ha ricevuto proteste da altri partecipanti che non ritenevano giusta la presenza di un formaggio vegano in una competizione tradizionalmente riservata ai prodotti caseari.
La squalifica a causa delle pressioni degli altri concorrenti
Inizialmente la fondazione aveva considerato l’idea di un co-vincitore nel caso il Climax Blue avesse vinto, ma alla fine ha deciso di rimuovere il prodotto dalla lista dei finalisti. Questa decisione è stata presa senza fornire una spiegazione ufficiale, nonostante il regolamento permettesse la partecipazione dei formaggi vegetali.
Oliver Zahn, CEO di Climax Foods, ha rivelato che Climax Blue era effettivamente in pole position per il primo premio, come indicato in una comunicazione interna della fondazione. Secondo Zahn, l’esclusione del prodotto è stata il risultato delle pressioni degli altri concorrenti, preoccupati per l’inclusione di un formaggio vegano in una competizione di formaggi tradizionali.
Il caso ha attirato l’attenzione dei media, con il Washington Post che ha tentato di ottenere una spiegazione dalla Good Food Foundation, senza successo. Questa vicenda ha sollevato interrogativi sul futuro delle competizioni alimentari e sulla necessità di aggiornare le categorie per riflettere l’evoluzione del settore alimentare, inclusa l’ascesa dei prodotti vegani e alternativi.
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