“Ri-maturità 2024”: perché 207 ex studenti hanno rifatto l’esame di maturità (tra cui anche una 89enne)

Rifare l’esame di maturità a distanza di anni, non per intoppi burocratici ma per rivivere quei momenti: è l’iniziativa – riuscitissima – del liceo classico Galileo di Firenze

L’evento “Rimaturità” del liceo classico Galileo di Firenze ha visto 207 ex studenti (132 donne e 75 uomini) ritornare tra i banchi per rifare l’esame di maturità a distanza di anni. Niente disguidi burocratici alla “Immaturi”, quanto un’iniziativa voluta per creare un’atmosfera di festa e nostalgia.

Organizzata dall’associazione Amici del Galileo, ha attirato sei generazioni di ex allievi, compresa Rita Giorgi di 89 anni, che ha sostenuto l’esame di maturità nel 1954. Lei è stata iscritta dai figli perché ha sempre adorato il latino e poi voleva tornare a sedersi su quei banchi dove è stata per 8 ani tra ginnasio, liceo e scuole medie.

Le motivazioni per partecipare a questa singolare iniziativa sono state le più disparate: la goliardia, il senso di appartenenza e il desiderio di tenere la mente attiva. Francesco e Sara, giovani universitari che hanno affrontato la maturità durante la pandemia senza esami scritti, erano entusiasti di mettersi alla prova con la temutissima versione di latino.

Francesco, maturato nel 1991, ha partecipato per amore delle operazioni nostalgia, mentre Elio, classe 1973, ha visto nell’evento un’opportunità per mantenere il cervello in allenamento. Tra gli ex studenti c’erano anche figure professionali di spicco, come avvocati, insegnanti, giornalisti e politici.

In mezzo ai “rimaturandi” ce n’era poi uno col colletto bianco: un prete. Don Daniele Rossi, parroco di S. Ambrogio e S. Giuseppe, ha rintracciato 15 dei suoi 24 compagni di classe per questa occasione speciale, sottolineando l’importanza di mostrare gratitudine alla propria scuola.

Si poteva scegliere tra prova competitiva e non competitiva

L’evento è stato ben organizzato e ha offerto due modalità di partecipazione: la prova competitiva, corretta da una commissione, e quella non competitiva, corretta dagli attuali studenti del liceo. A ottobre, i partecipanti riceveranno i riconoscimenti per la loro partecipazione.

Anche Bruno, il bidello in pensione che ha lavorato al Galileo per 30 anni, ha partecipato all’evento, scherzando sul suo ruolo di “ribidello”. La preside Liliana Gilli ha espresso entusiasmo per l’iniziativa, dichiarando: “Vedo gioia e vedo che il Galileo è vivo”.

L’evento non solo ha permesso agli ex studenti di rivivere i giorni della scuola, ma ha anche rafforzato i legami all’interno della comunità scolastica, dimostrando che il liceo Galileo continua a essere un punto di riferimento affettivo e culturale per molte generazioni.

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Fonte: Liceo classico Galileo

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