Questo ristorante è gestito da persone con disabilità intellettiva (e tutto è studiato per loro, cucina compresa)

Alamesa voleva creare un ambiente di lavoro inclusivo e ci è riuscito: in questo ristorante lavorano persone affette da disabilità cognitiva con l’aiuto anche delle loro famiglie

Alamesa è un ristorante argentino unico, situato nel quartiere Palermo di Buenos Aires, progettato e gestito da persone affette da disabilità cognitiva, tra cui autismo, disturbo da iperattività e deficit di attenzione. L’idea innovativa alla base di Alamesa è stata ispirata da Julia, la figlia del fondatore Fernando Polack, un noto infettivologo.

L’obiettivo era creare un ambiente di lavoro inclusivo che valorizzasse le loro capacità, offrendo loro opportunità di impiego e integrazione sociale. Per farlo, Alamesa si distingue per la sua cucina innovativa, priva di fornelli, coltelli e bilance, ideata per garantire sicurezza e facilità d’uso ai suoi dipendenti.

Gli ingredienti necessari per i piatti sono organizzati in contenitori colorati, ognuno associato a un piatto specifico, semplificando il processo di preparazione e riducendo il rischio di errori. La cottura avviene in forni speciali a 10 livelli, evitando l’uso di fuochi aperti.

Il menù di Alamesa è stato ideato dallo chef Takehiro Ohno e comprende 12 piatti che i dipendenti possono preparare facilmente grazie all’organizzazione cromatica degli ingredienti. Ogni piatto ha tre componenti principali, con disposizioni specifiche per facilitarne l’impiattamento. Ad esempio, per la milanesa di lombo con patatine fritte, gli ingredienti sono collocati in contenitori dello stesso colore, garantendo la corretta preparazione senza bisogno di misurazioni precise.

Anche le famiglie sono coinvolte

Per quanto riguarda gli ordini, i clienti di Alamesa li fanno scansionando un codice QR che li guida attraverso un processo di ordinazione semplice e intuitivo. Il sistema richiede di inserire la lettera della tovaglietta corrispondente alla propria posizione, selezionare il nome e scegliere i piatti e le bevande desiderati. Questo metodo facilita la gestione degli ordini da parte del personale e promuove anche l’interazione rispettosa e paziente tra i clienti e i dipendenti.

Uno degli aspetti fondamentali del progetto Alamesa è l’inclusione delle famiglie dei dipendenti nel processo lavorativo. Questo impegno condiviso tra dipendenti e famiglie assicura un ambiente di supporto e partecipazione attiva. Polack ha posto due condizioni per l’assunzione: l’abilità dei giovani di comprendere e connettersi con l’ambiente di lavoro e il coinvolgimento attivo delle loro famiglie.

Alamesa non solo offre un’esperienza culinaria unica ai suoi clienti, ma rappresenta anche un modello innovativo di inclusione lavorativa per persone con deficit cognitivi. Il successo del ristorante ha attirato l’attenzione internazionale, inclusa quella di Papa Francesco, che ha elogiato il progetto come un contributo significativo alla società.

L’approccio di Alamesa ha il potenziale di essere replicato in altri contesti, offrendo nuove opportunità di lavoro e dimostra che con creatività e dedizione è possibile trasformare un’idea semplice in un potente strumento di inclusione sociale, cambiando la percezione della disabilità e promuovendo l’autonomia e la dignità di queste persone.

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