Tesla vuole espandere la sua gigafactory abbattendo una foresta: violente proteste contro i piani di Musk

Continuano gli scontri tra ambientalisti e Tesla per l’espansione della sua gigafactory a Grünheide: il gruppo Disrupt Tesla si oppone all’abbattimento di una foresta per l’ampliamento dello stabilimento

Le proteste contro l’espansione della fabbrica Tesla a Grünheide, in Germania, sono culminate in scontri tra ambientalisti e polizia. Circa 800 membri del gruppo Disrupt Tesla si sono radunati per opporsi al piano di abbattimento di una foresta circostante per permettere l’ampliamento dello stabilimento.

Questo impianto è fondamentale per Tesla in Europa, dato che produce 300.000 auto elettriche all’anno impiegando quasi 12.000 persone. Gli attivisti sostengono che l’espansione avrebbe gravi conseguenze ambientali, in particolare per la riserva di acqua potabile della regione.

Durante la protesta, alcuni manifestanti hanno tentato di prendere d’assalto l’impianto, scatenando la reazione della polizia che ha usato la forza per contenerli, cosa che ha portato ad un bilancio di alcuni feriti e almeno un arresto.

La controversia va avanti dal 2020

Il CEO di Tesla, Elon Musk, ha commentato su X (ex Twitter), criticando la gestione della situazione da parte della polizia e sottolineando che i manifestanti non sono riusciti a sfondare le difese dell’impianto. Gli ambientalisti come Ole Becker, portavoce di Disrupt Tesla, hanno affermato che la loro azione è volta a sensibilizzare sull’impatto ambientale non solo locale, ma anche globale, legato all’estrazione del litio in Paesi come Argentina e Bolivia, risorsa fondamentale per le batterie dei veicoli elettrici.

La controversia sull’espansione della Gigafactory di Tesla a Grünheide risale all’apertura dell’impianto nel 2020. Da allora, i settori ambientali hanno costantemente manifestato contro il progetto dato che l’abbattimento della foresta avrebbe un impatto devastante sull’ecosistema e sulle riserve idriche della regione. Dal canto loro propongono un maggiore investimento nel trasporto pubblico come alternativa sostenibile ai veicoli elettrici.

Nonostante le proteste, i sostenitori dell’espansione sottolineano i benefici economici e ambientali dell’impianto, argomentando che la produzione di auto elettriche è essenziale per la riduzione dei gas serra e che l’impianto ha portato significativi posti di lavoro nella regione. E così la tensione tra sviluppo industriale e tutela ambientale continua a crescere.

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