Perché è così difficile contrastare la Vespa velutina e non basta distruggere i nidi

La Vespa velutina, nota come calabrone asiatico, continua la sua invasione in Europa, minacciando gravemente le api mellifere e l'apicoltura: l'Italia intensifica gli sforzi per monitorare e contenere la diffusione tramite la mappatura e l'eliminazione dei nidi

L’avanzata silenziosa del calabrone asiatico, noto come Vespa velutina, sta seminando allarme tra gli apicoltori europei. Questo predatore implacabile, approdato recentemente a Salisburgo, minaccia non solo l’equilibrio ecologico ma anche l’economia dell’apicoltura. Questo insetto, originario dell’Asia, rappresenta una seria minaccia per le api mellifere e di conseguenza per l’apicoltura. Laura Bortolotti, coordinatrice del progetto “Stop velutina” e ricercatrice presso il CREA-AA di Bologna, sottolinea l’importanza di monitorare l’espansione di questa specie attraverso una piattaforma digitale che raccoglie segnalazioni e aggiorna costantemente le mappe di diffusione.

Il controllo dell’invasione è attualmente incentrato principalmente sulla distruzione dei nidi e l’uso di trappole esca. Tuttavia, questi metodi non sono sufficienti per eradicare completamente la specie. In Francia, ad esempio, solo il 30-40% dei nidi rilevati viene effettivamente distrutto ogni anno, e spesso solo quelli che rappresentano un rischio specifico per l’uomo o per le attività apistiche.

L’attivazione delle regioni italiane e le strategie di contenimento

Nel tentativo di contrastare l’avanzata della Vespa velutina, il Ministero dell’Ambiente e l’ISPRA si sono mobilitati per gestire la situazione delle specie aliene invasive. Ogni regione, secondo la normativa vigente, è tenuta a notificare la presenza di nuove specie e a organizzare reti per la neutralizzazione dei nidi. La Toscana e l’Emilia-Romagna, ad esempio, hanno intensificato le loro azioni in risposta alla crescente presenza di nidi, come quello recentemente individuato a Budrio, nel bolognese.

Per quanto riguarda le strategie di intervento contro la Vespa velutina, l’eliminazione dei nidi rimane l’unico metodo autorizzato fino ad ora. Questo processo non è semplice e ha visto un caso di successo nell’eradicazione completa solo nelle Isole Baleari, grazie alla loro condizione insulare che ha facilitato l’isolamento. Altri metodi, come quello sperimentale denominato “Metodo Z” di Fabrizio Zagni, apicoltore ligure, stanno ancora richiedendo valutazioni per la loro efficacia e sicurezza.

La lotta contro la Vespa velutina è in corso, con strategie che vanno dall’eliminazione fisica dei nidi alla sperimentazione di nuove tecniche, per tentare di contenere un problema ambientale che si sta estendendo su scala europea.

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Fonte: Stopvelutina

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