Rosanna Benzi, la donna italiana che visse in un polmone d’acciaio per 29 anni

Costretta dall’età di 14 anni in un polmone d’acciaio per una poliomielite, ha lottato per tutta la vita per far valere i diritti delle persone disabili

Oggi ricorre l’anniversario della nascita di Rosanna Benzi, una figura straordinaria il cui coraggio e impegno hanno lasciato un segno indelebile nella lotta per i diritti delle persone con disabilità. Colpita dalla poliomielite all’età di 14 anni, trascorse gran parte della sua vita all’interno di un polmone d’acciaio all’Ospedale San Marino di Genova.

La malattia, infatti, le causò una tetraplegia e una grave insufficienza respiratoria. Per 29 anni su 42 di vita stette sdraiata, immobile, dentro a questo ingombrante marchingegno che chiamava “scaldabagno” con tutto il corpo chiuso nel cilindro metallico e solo la testa fuori con uno specchio sopra al viso che le dava modo di guardarsi e di vedere le pareti della struttura ospedaliera.

La sua storia divenne nota a livello nazionale quando il Papa Giovanni XXIII le inviò una lettera di benedizione, suscitando un forte interesse mediatico. Questo evento segnò l’inizio del suo impegno sociale, che si manifestò attraverso la fondazione della rivista “Gli Altri” nel 1976.

Grazie ad essa, Rosanna lanciò importanti campagne di sensibilizzazione su temi dell’handicap e dell’emarginazione sociale ma anche su questioni come le barriere architettoniche e l’abbattimento dell’IVA sulle sedie a rotelle e sui presidi ortopedici.

Ha dedicato tutta la sua vita a lottare per argomenti allora tabù

La sua capacità di parlare apertamente di argomenti tabù come la sessualità delle persone con disabilità e la denuncia del trattamento inadeguato riservato ai malati psichiatrici allora ancora nei manicomi hanno contribuito a promuovere una maggiore consapevolezza e accettazione all’interno della società.

I suoi libri, tra cui “Il vizio di vivere” e “Girotondo in una stanza”, sono diventati dei punti di riferimento per chiunque sia interessato a comprendere meglio le sfide e le esperienze delle persone con disabilità.

Rosanna Benzi, che più volte ha sostenuto di non voler sprecare e buttare via la propria vita, ha continuato a lottare per i diritti e la dignità delle persone con disabilità fino alla sua prematura scomparsa nel 1991.

Il suo spirito battagliero e la sua determinazione continuano a ispirare molte persone oggi e il suo contributo alla causa dei diritti umani rimarrà indelebile anche grazie all’Associazione Gli Altri che ha ereditato il suo testimone continuando il suo impegno per cambiare la cultura dell’indifferenza e del pietismo.

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