Epicondilite e non solo: chi pratica tennis, soprattutto a livello agonistico, può soffrire anche di dolori all’anca. Esattamente come sta succedendo a Jannik Sinner, che ha appena rinunciato al torneo Atp 1000 di Madrid
Articolazioni a dura prova per i tennisti. Si è sempre parlato di “gomito del tennista”, ossia dell’epicondilite, ma in realtà ad essere sotto pressione per chi pratica questo sport, soprattutto agonisticamente, possono essere anche le spalle, le ginocchia e le anche.
Ed è proprio un dolore all’anca che ha costretto Jannik Sinner, reduce da strabilianti successi, a dire arrivederci al torneo Atp 1000 di Madrid.
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Un colpo durissimo per lui e per i suoi fan, noi di GreenMe in testa, ma gli esperti dicono: “meglio così”.
Perché l’anca può far male se giochi a tennis
Il dolore all’anca è un problema più diffuso di quanto si pensi tra i tennisti. Secondo alcuni dati della Società italiana di medicina fisica e riabilitativa (Simfer), le problematiche e dolori legati all’anca sono state segnalate in una percentuale che va dall’8% al 27% dei giocatori di tennis.
Il motivo starebbe nel fatto che quello del tennis è uno sport che induce un carico elevato proprio sull’articolazione dell’anca perché comporta movimenti di avvio e di arresto rapidi e intensi e soprattutto ripetuti uno dopo l’altro, durante i quali i giocatori effettuano cambi di direzione improvvisi mentre corrono e colpiscono con la racchetta ad alta velocità.
In particolare, il diritto impone un elevato carico su anche e ginocchia. Durante il diritto i giocatori possono usare diversi tipi di posizioni, che si riferiscono alla posizione dei piedi e delle anche durante il colpo: le posizioni neutrale, semiaperta e aperta. Per la posizione neutrale – spiega Andrea Bernetti, vice presidente della Società italiana di medicina fisica e riabilitativa (Simfer) – i piedi e le anche del giocatore sono perpendicolari alla rete, mentre sono paralleli alla rete per la posizione aperta ‘open’. La posizione semiaperta descrive qualsiasi posizione dei piedi tra le posizioni neutrale e aperta. Attualmente, a causa dell’accelerazione del gioco negli ultimi decenni, i giocatori di tennis di alto livello assumono maggiormente la posizione open, per risparmiare tempo durante i colpi di diritto dalla linea di fondo.
Ha fatto bene @janniksin 🎾 a scegliere di ritirarsi dal torneo Atp 1000 di Madrid 🇪🇸 per i dolori all’anca? Ecco cosa ne pensa il nostro vicepresidente 👨⚕️ @BeAndros, intervistato 🎤 da @Adnkronos.
✅ https://t.co/plBx2iPe54 pic.twitter.com/6DnX0XAKju— SIMF&R (@simfer) May 3, 2024
Una delle patologie dell’anca più frequenti nel tennis agonistico è l’impingement femoroacetabolare (Fai), dovuto al contatto anomalo della porzione prossimale del femore con l’acetabolo: con un carico ripetitivo, questo conflitto può provocare danni all’articolazione.
Come si cura il dolore all’anca del tennista
Secondo gli esperti bastano riposo, manipolazioni o anche laser ad alta potenza, gli ultrasuoni, le terapie elettromagnetiche e le infiltrazioni, sia con cortisone che con collagene e acido ialuronico oppure, con il gel piastrinico che stimola la rigenerazione dei tessuti.
Ovviamente, tutto sotto stretto controllo medico.
Nella storia dell’ATP Tour, sono diversi i giocatori professionisti classificati tra i primi 10 – tra cui Magnus Norman, Gustavo Kuerten, Lleyton Hewitt, Andy Murray, Bob Bryan e Tommy Haas – hanno subito infortuni all’anca.
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