Le cuffie con cancellazione del rumore danneggiano il nostro udito? Come usarle in sicurezza con la regola 60/60

Sempre più diffuse, soprattutto fra i giovani, le cuffie antirumore nascondono delle insidie per il nostro udito: eccole

Le cuffie con cancellazione attiva del rumore (ANC), sono dispositivi tecnologici progettati per ridurre il rumore ambientale e fare in modo di ascoltare musica, libri o podcast immersi senza disturbi esterni, ma sono davvero sicure per il nostro udito?

Sono realizzate con materiali fonoassorbenti e hanno una conformazione che avvolge completamente l’orecchio per bloccare qualunque rumore proveniente dall’ambiente in cui ci si trova.

Ma non solo: sono dotate anche di microfoni interni per captare il rumore ambientale e sono in grado di generare onde sonore opposte che annullano il rumore esterno.

Insomma, queste cuffie si sono affermate in breve tempo come nuovo “oggetto del desiderio” per chi studia o lavora in luoghi rumorosi e fa fatica a restare concentrato – ma anche per chi vuole vivere un’esperienza di ascolto musicale completa e totalizzante.

Ma quanto sono sicure queste cuffie? Gli esperti sono tutti concordi sul fatto che l’utilizzo di questi apparecchi per molte ore al giorno tutti i giorni possa avere effetti negativi sul modo in cui il cervello elabora i suoni e ridurre la consapevolezza di ciò che ci circonda.

Leggi anche: Cuffie e auricolari provocano davvero la perdita dell’udito?

In una recente intervista all’emittente americana Fox News Josh Gordon, responsabile dell’innovazione presso la società tecnologica di Singapore Geonode, ha espresso preoccupazione nei confronti dell’uso sempre più massiccio delle cuffie antirumore.

Gordon ha individuato una serie di pericoli derivanti dall’uso massiccio di cuffie antirumore. Eccoli:

  • riduzione della consapevolezza dell’ambiente circostante: le cuffie con cancellazione del rumore possono mascherare suoni vitali come clacson di auto, sirene di ambulanze o annunci di sicurezza, aumentando il rischio di incidenti o infortuni (soprattutto se si è in strada o in un ambiente pubblico).
  • danni all’udito: l’uso prolungato di cuffie con cancellazione del rumore, soprattutto a volume alto, può causare danni alle cellule ciliate dell’orecchio interno, con conseguente perdita dell’udito, acufene e difficoltà di elaborazione dei suoni.
  • problemi di elaborazione uditiva: l’esposizione costante a rumori forti può desensibilizzare il cervello, rendendo più difficile l’interpretazione del parlato e di altri suoni sottili.
  • infezioni alle orecchie: se non pulite regolarmente, le cuffie possono intrappolare umidità e batteri, aumentando il rischio di infezioni alle orecchie.
  • problemi di equilibrio e consapevolezza spaziale: infine, l’uso eccessivo di cuffie può ridurre l’affidamento sui segnali sonori naturali, causando problemi di equilibrio e di consapevolezza spaziale.

Le cuffie con cancellazione del rumore sono quindi da demonizzare? Non del tutto: questi dispositivi sono effettivamente utili per tenere alta la concentrazione ed evitare distrazioni sonore dall’esterno.

In pratica, possono essere utilizzate – purché siano impostate su un volume appropriato (inferiore agli 80 decibel) e non siano indossate per lunghi periodi di tempo (al massimo due o tre ore al giorno).

Gordon consiglia anche di seguire la regola 60/60 – ovvero mantenere il volume al 60% o meno e fare una pausa ogni 60 minuti per far riposare le orecchie.

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