Un nuovo studio canadese rivela che, anche in piccole dosi, i comuni pesticidi possono danneggiare il DNA delle cellule umane, aumentando il rischio di malattie, inclusi i tumori. Le combinazioni di diverse sostanze chimiche (effetto cocktail) potrebbero poi amplificare gli effetti dannosi
Le moderne pratiche agricole utilizzano pesticidi per eliminare diversi tipi di organismi (funghi, piante, insetti) dannosi per le colture. Una volta applicati, i residui dei fitofarmaci viaggiano attraverso il terreno verso vari fonti idriche. Questa acqua contaminata viene poi riutilizzata in agricoltura e alla fine i residui di pesticidi entrano nella catena alimentare e vengono assorbiti dagli animali e dall’uomo.
Le preoccupazioni riguardo all’uso di pesticidi in agricoltura sono sempre più fondate, e uno studio recente rafforza quanto già ipotizzato precedentemente: glifosato e altri fitofarmaci possono causare danni alla salute umana anche in piccole dosi.
L’aveva già provato uno studio italiano, condotto dall’Istituto Ramazzini, che aveva mostrato un collegamento tra il glifosato e un aumentato rischio leucemia, anche a dosi considerate “sicure” in Europa. Ne avevamo parlato nel seguente articolo: Il glifosato causa la leucemia (anche a dosi “sicure”), lo dice lo studio tossicologico più completo mai condotto sull’erbicida
I ricercatori del Dipartimento di Biologia dell’Università di Sherbrooke in Canada hanno ora condotto un’indagine dettagliata sull’impatto che i pesticidi hanno sulle cellule umane. Il team, guidato dal professor Luc Gaudreau, ha esaminato da vicino cinque pesticidi (stavolta il glifosato non è presente nell’elenco) ampiamente utilizzati, focalizzandosi sulle loro possibili interazioni e combinazioni.
Si tratta delle seguenti sostanze:
- Clorpirifos
- Linuron
- Bromoxynil
- Carbaryl
- Tiabendazolo
Ciò che emerge dallo studio è che, anche a dosi considerevolmente basse, questi pesticidi possono avere conseguenze negative sulla salute. In più si sottolineano i rischi dell’effetto cocktail, dalla ricerca è infatti emerso che la combinazione di basse dosi di diversi pesticidi può portare a effetti ancora poco noti ma comunque nocivi sulle cellule umane.
Questo significa che anche se singolarmente i pesticidi possono essere considerati innocui o accettabili in piccole quantità, la loro combinazione può innescare una serie di reazioni dannose nel corpo umano.
Come ha dichiarato il professor Gaudreau:
Conosciamo le cosiddette dosi sicure di ciascun prodotto, spiega il professor Luc Gaudreau. Tuttavia, il nostro progetto di ricerca ha voluto evidenziare che diverse piccole concentrazioni di più prodotti diversi possono essere dannose quanto una singola dose eccessivamente concentrata di un singolo pesticida. Gli impatti sulla salute umana non sono noti.
In particolare, gli esperti hanno evidenziato che i pesticidi possono danneggiare il DNA delle cellule, aumentando così il rischio di sviluppare malattie, incluso il cancro. Queste sostanze possono attivare una risposta di riparazione nelle cellule, ma in alcuni casi questa risposta può essere dannosa e portare a una maggiore suscettibilità a patologie gravi.
Un altro aspetto interessante dello studio è l’analisi della proteina P53, che svolge un ruolo cruciale nella regolazione della crescita cellulare e nella prevenzione della formazione di tumori. Per comprendere gli impatti dei pesticidi a piccole dosi sulle cellule, il team ha generato una serie di sottoinsiemi di pesticidi ampiamente utilizzati per attivare le interazioni con le cellule.
Grazie alla risposta della proteina P53, presente nella cellula e che svolge un ruolo importante quando la cellula è danneggiata, il team ha osservato gli effetti dei pesticidi all’interno delle cellule. I risultati indicano che non solo diversi pesticidi possono attivare reazioni nella cellula, ma la maggior parte di essi ha effetti reali se combinati a basse dosi.
Come scrivono i ricercatori:
P53 svolge un ruolo fondamentale nella soppressione delle cellule tumorali. Controlla la crescita e la divisione cellulare e invia segnali ad altri geni per aiutare a riparare il DNA danneggiato. Se il DNA danneggiato non può essere riparato, il gene P53 impedisce alla cellula di dividersi e le dice di morire.
Questi risultati sottolineano ancora una volta l’importanza di rivedere le politiche e le pratiche agricole per ridurre l’uso e l’esposizione ai pesticidi, proteggendo così la salute pubblica e l’ambiente.
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Fonti: Université de Sherbrooke / Scientific Reports
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