Gli scienziati cercano nuove strategie per ridurre i gas serra che aumentano il riscaldamento globale, tra le opzioni, oltre ad un intervento sui terreni, c’è anche quella di selezionare mucche che emettono meno metano, visto che ne producono enormi quantità: ma forse una soluzione potrebbe essere ridurre il numero di allevamenti e consumo di carne
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Gli allevamenti di animali influiscono negativamente sul riscaldamento globale a causa delle emissioni di metano che producono con le loro eruttazioni (flatulenze e rutti), gli scienziati stanno studiando nuovi modi per ridurre questo impatto: ma ha senso?
Mucche e metano, impatto sull’ambiente
Le mucche producono metano da quella che si chiama fermentazione enterica, cioè il loro processo digestivo, ed è considerato il secondo gas serra che contribuisce al riscaldamento globale.
Il 70% del metano emesso nell’aria è causato dalla fermentazione enterica, e il 32% è prodotto dagli animali negli allevamenti intensivi, quindi gli scienziati stanno cercando di capire come ridurre queste emissioni.
Basterebbe ridurre gli allevamenti intesivi?
Allevamenti intensivi, inquinamento e vite sprecate
Sembrerebbe la risposta più semplice, soprattutto considerando che ogni anno vengono uccisi 100 miliardi di animali per la loro carne e il 23% viene completamente sprecato: insomma ogni anno 23 miliardi di animali vengono inutilmente allevati e uccisi.
1750 esseri viventi ogni minuto muoiono inutilmente, dopo aver vissuto una vita privati della loro libertà.
Eppure questa soluzione non viene presa in considerazione, ma si sta cercando di capire come ridurre le emissioni di metano, soprattutto perché la domanda di carne e latte è in continuo aumento.
Gli scienziati della Curtin University australiana hanno scoperto che esistono mucche che emettono meno metano di altre e quindi propongono di selezionare questi animali per creare allevamenti “più sostenibili”, per noi ma non per questi esseri viventi.
La responsabile dello studio, Merideth Kelliher, ha affermato che il modo più veloce per ridurre le emissioni di metano sarebbe da un lato convertire i terreni agricoli in zone umide e foreste, dall’altra allevare bovini “a basse emissioni” che hanno tratti genetici ereditari che possono ridurre significativamente la produzione di metano.
“Mentre sono necessarie ulteriori ricerche per identificare le caratteristiche migliori delle mucche a basse emissioni – spiega la ricercatrice – si dovrebbero prendere in considerazione anche le emissioni legate all’uso del suolo e identificare terreni agricoli che siano idonei per il ripristino dell’habitat naturale”.
Lo studio dunque analizza differenti variabili da prendere in considerazione per migliorare il nostro futuro.
Quanta carne mangiamo in Italia
In Italia mangiamo mediamente 8,54 chili di carne di mucca all’anno, basterebbe che ognuno di noi rinunciasse per un giorno a settimana per salvarne 790 al giorno ed ridurre le emissioni.
Vogliamo davvero uccidere così tanti animali e peggiorare le nostre condizioni di vita perché non possiamo fare a meno di mangiare e sprecare così tanta carne e lattici?
@greenme_it Selezionare mucche che eruttano meno, invece di ridurre gli allevamenti intensivi, per tagliare le emissioni è davvero la soluzione per combattere la crisi climatica? . . . #animali #mucche #gas #inquinamento #allevamentiintensivi #metano
Lo studio, intitolato “Meta-Analysis and Ranking of the Most Effective Methane Reduction Strategies for Australia’s Beef and Dairy Sector”, è stato pubblicato sulla rivista Climate.