Batteri fecali nell’acqua Perrier, Nestlè distrugge più di 2 milioni di bottiglie potenzialmente contaminate

Nestlé Waters ha distrutto due milioni di bottiglie di acqua Perrier a causa della presenza di batteri fecali in uno dei suoi pozzi nel sud della Francia

In Francia meridionale, il noto marchio di acqua frizzante Perrier, del gruppo Nestlé, è al centro di uno scandalo dopo la scoperta di una pericolosa contaminazione di uno dei suoi pozzi.

Nestlé Waters ha dichiarato in un’intervista a Franceinfo e a Le Monde, di aver distrutto almeno due milioni di bottiglie Perrier “a scopo precauzionale”, a causa della presenza di batteri fecali in uno dei pozzi gestiti dall’azienda svizzera presso la sua sede nella città di Vergèze, nel sud della Francia.

Ma come si è verificata la contaminazione? Questa situazione, secondo Nestlé, è il risultato delle forti piogge che si sono abbattute nella zona durante la tempesta Monica, che ha colpito la regione a marzo.

In un’ordinanza datata 19 aprile, ottenuta dall’Agence France-Presse (AFP) e visionata da Le Monde, il prefetto del dipartimento del Gard, dove si trova il sito, ha intimato alla società di “sospendere immediatamente” l’attività di uno dei suoi sette punti di estrazione dell’acqua a Vergèze, che erano stati “contaminati dal 10 marzo 2024 e per diversi giorni da germi di origine fecale (coliformi, Escherichia coli), ma anche da germi della specie Pseudomonas aeruginosa.

Il decreto sottolinea inoltre che la contaminazione dell’acqua in bottiglia “può rappresentare un rischio per la salute dei consumatori”.

Nestlé Waters ha assicurato che il pozzo in questione è ora soggetto a un “monitoraggio rafforzato” su richiesta delle autorità competenti. Tuttavia, nonostante le misure di sicurezza implementate, è stata presa la decisione di distruggere due milioni di bottiglie d’acqua così da garantire la massima protezione dei consumatori.

La sicurezza dell’acqua potabile che portiamo in tavola è, del resto, un diritto fondamentale, e la scoperta di tali contaminanti ha sollevato non pochi interrogativi sui controlli di qualità nell’industria delle bevande.

La reazione dei consumatori non si è fatta attendere, molti sono ovviamente preoccupati e la fiducia nei confronti dei marchi di acqua imbottigliata potrebbe subire un colpo significativo. Cosa che già è avvenuta, almeno in parte, a fine gennaio quando Nestlé Waters è stata accusata di aver usato trattamenti proibiti su alcuni dei suoi prodotti.

L’azienda ha tra l’altro ammesso quanto sostenuto dalle autorità francesi. Leggi anche: Nestlé nei guai, acque minerali sottoposte a trattamenti proibiti in Francia: i marchi interessati

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Fonte: Le Monde

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