Come le recinzioni solari trasformano i giardini in hub di energia rinnovabile, unendo praticità e sostenibilità in una soluzione ingegnosa che potrebbe segnare il futuro dell'autosufficienza energetica nelle nostre case
Nella quiete delle periferie olandesi e tedesche, dove il verde dei giardini si sposa con l’architettura residenziale, una novità sta attirando sguardi curiosi e interessati: le recinzioni dei giardini si stanno trasformando in fonti di energia rinnovabile. I pannelli solari, un tempo esclusivi dei tetti, ora cingono gli spazi esterni delle abitazioni, dimostrando che l’innovazione non conosce confini. Nei Paesi Bassi e in Germania, grazie alla drastica riduzione dei prezzi, queste strutture stanno diventando una scelta popolare. Questo trend è alimentato dall’eccessiva produzione di pannelli in Cina, che ha saturato il mercato globale, spingendo i prezzi al ribasso.
Sebbene i pannelli utilizzati come recinzioni catturino meno luce rispetto a quelli posizionati sui tetti, offrono un significativo risparmio sui costi di manodopera e di montaggio, come spiegato da Jenny Chase di BloombergNEF:
Questi usi alternativi si stanno diffondendo perché i costi degli pannelli solari sono così bassi che li stiamo installando ovunque sia possibile.
Martin Brough di BNP Paribas Exane aggiunge:
Perché costruire una recinzione tradizionale quando è possibile utilizzare pannelli solari, anche se non perfettamente allineati con il sole?
L’impatto della sovraproduzione cinese sul mercato globale
L’Agenzia Internazionale dell’Energia stima che l’offerta globale di pannelli solari raggiungerà i 1.100 gigawatt entro la fine dell’anno, triplicando la domanda attuale. Questa sovrabbondanza è guidata principalmente dalla Cina, dove i costi crescenti di manodopera e i lunghi tempi di attesa per il collegamento alla rete elettrica complicano ulteriormente la situazione.
La reazione dell’industria europea non è stata positiva, con segnalazioni di imminenti problemi di mercato, perdite di posti di lavoro e chiusure di aziende. La Commissione Europea si è espressa sul bisogno di combattere le pratiche commerciali sleali e di migliorare l’accesso ai finanziamenti UE per i produttori di pannelli solari, secondo un documento visionato dal Financial Times.
In Europa, Alessandro Barin di FuturaSun segnala che scatole di pannelli solari rimangono invendute, accumulandosi nei porti e nei magazzini. Nel frattempo, in America, nonostante le ingenti sovvenzioni disponibili tramite l’Inflation Reduction Act, il settore sta incontrando difficoltà a causa delle importazioni a basso costo dal Sud-est Asiatico.
L’European Solar Manufacturing Council ha avvertito che senza un intervento immediato, molti produttori europei potrebbero cessare l’attività. Anche negli USA, aziende come Cubic PV e Hanwha Q-Cells risentono della pressione dei prezzi estremamente bassi, che mettono a rischio la sopravvivenza dei produttori nazionali in una fase cruciale per il loro sviluppo. Mentre l’uso innovativo dei pannelli solari come recinzioni dimostra la versatilità e l’accessibilità della tecnologia, l’eccesso di offerta e le tensioni commerciali presentano sfide significative per il settore. Solo con strategie ben calibrate sarà possibile sostenere la crescita sostenibile del mercato dell’energia solare.
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Fonte: Financial Times
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