Chi è Horus? E perché l'occhio che porta il suo nome veniva utilizzato come amuleto protettivo? Scopriamo le curiose origini di questo antichissimo simbolo
L’occhio di Horus, anche conosciuto come occhio di Udjat, nell’Antico Egitto era un simbolo associato al potere regale e alla buona salute, e si riteneva fosse in grado di garantire protezione.
Ma chi è Horus? Si tratta di una divinità egizia con la testa di falco, figlio della dea Iside e del dio Osiride. Quest’ultimo venne ucciso dal fratello Seth, zio di Horus, ma fortunatamente Iside riuscì a riportarlo in vita ricomponendo i pezzi del suo corpo, aiutata dal dio Anubi.
Osiride sì risvegliò e dall’unione fra i due sposi nacque Horus, che decise di vendicare il padre e il proprio diritto al trono d’Egitto lottando contro lo zio malvagio. Purtroppo Seth riuscì a privarlo dell’occhio sinistro riducendolo in 6 pezzi, per poi gettarlo nelle acque del Nilo.
Il dio Thoth intervenne a favore di Horus e ricostruì il suo occhio, ma non riuscendo a trovare il sesto pezzo, lo sostituì con un pezzo divino. L’occhio di Horus acquisì così grande potere, consentendogli di sconfiggere il perfido zio. Ecco perché è associato alla buona salute e viene utilizzato come amuleto per proteggersi dalle malattie.
L’amuleto, simboleggiando la rigenerazione, veniva spesso collocato nei bendaggi dei defunti nonché riportato su incisioni, papiri e rilievi. Veniva anche dipinto sulle imbarcazioni dei marinai per proteggere la navigazione o sui muri dei templi per allontanare i malintenzionati.
Ma l’occhio era anche utilizzato come mezzo di misurazione nella vita quotidiana e nella matematica egizia le parti che lo formano servivano a scrivere le frazioni con il numero 64 come denominatore comune.
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FONTI: National Library of Medicine
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