Capretta uccisa brutalmente a calci durante una festa di compleanno ad Anagni, pm chiede l’archiviazione del caso

La capretta uccisa ad Anagni potrebbe non avere mai giustizia. Il PM ha richiesto l'archiviazione del caso. Gli animalisti sono pronti a presentare opposizione, sottolineano l'urgenza di seri provvedimenti per contrastare atti violenti sugli animali

Non è solamente la vicenda Aron, il pitbull bruciato vivo a Palermo, a rischiare l’archiviazione. Anche il caso della capretta presa a calci e uccisa in un agriturismo ad Anagni potrebbe essere accantonato.

Lo ha notificato la Procura della Repubblica di Frosinone all’ufficio legale dell’OIPA, l’Organizzazione internazionale protezione animali, che aveva sporto denuncia per uccisione di animali e istigazione a delinquere nei confronti degli autori del crudele gesto.

I fatti risalgono all’agosto 2023, quando una festa di 18 anni in un famoso agriturismo di Anagni si è trasformata nell’esecuzione di una povera capretta. L’animale, inconsapevole, si era avvicinato a un gruppo di giovani avendo confidenza con le persone.

Uno dei ragazzi ha iniziato però a colpirla, tramortendola, mentre gli invitati lo incitavano a continuare ancora e ancora. La cruda scena è stata ripresa e diffusa sui social. Malgrado l’episodio sia espressione di pericolosità sociale e violenza, il caso potrebbe venire archiviato dal PM.

Non condividiamo tale decisione del pubblico ministero, tanto più che vi sono prove documentali che testimoniano il reato. Abbiamo dunque chiesto la massima pena per il reato di uccisione di animali aggravato da motivi abietti” ha fatto sapere l’ufficio legale dell’Oipa.

L’associazione di tutela animale si è detta pronta a presentare opposizione, chiedendo la prosecuzione delle indagini. Se si vogliono contrastare i crimini a danno degli animali, che nel nostro Paese non fanno che aumentare, si deve revisionare la normativa e infliggere le giuste pene.

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Fonte: Oipa

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