Una nuova specie di un gatto tigre è stata identificata da un gruppo di esperti, ma gli studiosi lanciano l'allarme sulla sua conservazione
L’America centrale e meridionale è un hotspot di biodiversità con una fauna unica. Tra i predatori che popolano le sue foreste vi è anche un gatto selvatico in miniatura. È il gatto tigre e di recente è stata individuata una sua nuova specie.
A darne notizia è un nuovo studio scientifico apparso sulla rivista Scientific Reports. Un team di ricercatori che ha preso parte alla Tiger Cats Conservation Initiative ha analizzato modelli ecologici, archivi e recenti esami genetici sul gatto tigre e sulle sottospecie riconosciute in origine.
Di questo esemplare sono note due specie, il gatto tigre del nord Leopardus tigrinus e il gatto tigre del sud Leopardus guttulus. I risultati hanno tuttavia mostrato l’esistenza di una terza specie criptica.
I ricercatori l’hanno identificata come Leopardus pardinoides. L’habitat di gatto tigre si estende prevalentemente dalla Colombia all’Ecuador. Vive nelle regioni montuose del Centro e Sud America e delle Ande tra i 2000 e i 3000 metri di altitudine.
Pesa sui 2,27 kg, ha una coda lunga, orecchie corte e tonde, una pelliccia densa con macchie irregolari. A differenza delle altre due specie, il Leopardus pardinoides presenta una sola coppia di mammelle.
I ricercatori hanno studiato l’area geografica nella quale è distribuita per valutare le minacce. Purtroppo, anche se appena scoperto, il gatto tigre Leopardus pardinoides è già un felino a rischio.
Deforestazione, agricoltura su larga scala e insediamenti umani hanno ristretto sempre più l’habitat delle tre specie di gatto tigre. Gli studiosi parlano di una riduzione dall’areale storico a quello attuale pari a 3.173.402 km 2 ossia un’area di poco più piccola dell’India.
La ricerca evidenzia l’urgenza di misure chiave di tutela per tutte e tre le specie, nello specifico in Brasile e in Colombia. “Il loro destino è nelle mani delle autorità” scrivono gli esperti nel loro articolo, con la consapevolezza che le azioni di conservazione del Leopardus pardinoides saranno ancora più complesse.
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Fonte: Scientific Reports
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