Chi sono le “ragazze di Chibok”, le più di 200 studentesse rapite in Nigeria 10 anni fa

Dieci anni fa, quasi 300 studentesse vennero rapite dalla scuola superiore governativa di Chibok, una città nello stato di Borno, in Nigeria. Alcune delle ragazze riuscirono a fuggire, altre tornarono in libertà in seguito a numerose campagne condotte dalle organizzazioni della società civile, ma molte altre sono ancora prigioniere

276, una dopo l’altra, rapite nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 2014: erano coloro che poi sono passate alla storia come le “studentesse di Chibok”, prese da alcuni miliziani del gruppo islamista e terrorista Boko Haram che fecero irruzione nella scuola secondaria della città a maggioranza cristiana, nel nord-est della Nigeria.

Tutte rapite, tutte tra i 16 e i 18 anni: alcune riuscirono a fuggire lanciandosi giù dai furgoni su cui erano state caricate, altre furono liberate negli anni successivi in varie operazioni dell’esercito nigeriano in cambio di grossi riscatti.

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Le Chibok Girls finirono sulle cronache di mezzo mondo anche grazie a Michelle Obama, alle chiese che sostennero la causa delle studentesse prevalentemente cristiane e ad attivisti che utilizzavano lo slogan “Bringbackourgirls”, “Riportate indietro le nostre ragazze”, con cui ancora oggi si chiede di trovare e liberare le studentesse disperse.

Già, perché sono ancora 82 – come fa sapere Amnesty – le ragazze prigioniere, insieme a oltre 1400 minori rapiti in successivi attacchi.

Quando ci hanno prese, i nostri rapitori ci hanno detto che avremmo dovuto sposarli, altrimenti non ci avrebbero dato cibo. Siamo state costrette a costruire delle stanze per loro e a pulirle, affinché potessero sposarsi e dormirci dentro. Ci hanno detto che se li avessimo sposati, quella sarebbe stata la nostra vita; se non l’avessimo fatto, saremmo diventate loro schiave. Chi si è rifiutata di sposarli è ancora prigioniera, racconta ad Amnesty International una di loro.

Secondo Save the Children, dal 2014 a oggi sono stati rapiti circa 1.600 studenti e studentesse solo nel nord del Paese, la zona in cui tendono a essere più attivi gruppi radicali islamisti, proprio come Boko Haram. Solo il mese scorso, in tre diverse operazioni, sono stati rapiti oltre 300 studenti.

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