Le antiche foreste nel cuore dell’Europa vengono distrutte da molte aziende per la vendita di legname. Ora è Ikea a trovarsi nella bufera
I mobili che acquistiamo all’Ikea potrebbero contenere legno di alcune delle ultime antiche foreste europee. A rivelarlo è una nuova indagine di Greenpeace, che ha messo sotto la lente di ingrandimento la catena di approvvigionamento di alcuni prodotti del colosso svedese.
È stata Greenpeace Europa centro-orientale (CEE) a scoprire che sono ben sette le aziende romene che lavorano e producono mobili per la multinazionale svedese e che a loro volta si approvvigionano di legno proveniente da alcune delle ultime foreste vetuste d’Europa, nei Carpazi romeni. Una rivelazione, però, non del tutto nuova: già nel 2022 in un ampio reportage per The New Republic, Alexander Sammon e colleghi ambientalisti indagarono sulla dipendenza di Ikea dal legname rumeno e sul fatto che alcune aree forestali di proprietà di Ikea siano registrate come aree protette per la protezione della fauna selvatica.
Ne parlammo qui: Ikea vìola le leggi forestali in Romania e usa legno illegale, lo studio che smaschera l’azienda svedese
Le foreste vetuste sono sistemi forestali non intaccati dall’essere umano da tempi remoti, che hanno caratteristiche simili alle antiche foreste primarie e che, in base alle strategie europee per la biodiversità, dovrebbero essere rigorosamente protette. Ebbene, ciò non sempre accade: almeno 30 diversi prodotti provenienti da questi fornitori sono stati individuati nei negozi Ikea di 13 Paesi, tra cui l’Italia.
Il rapporto
Nel corso della sua indagine, Greenpeace CEE ha visitato le foreste vetuste in Romania, dove crescono alberi di età compresa tra 120 e 180 anni, incluse alcune aree protette “Natura 2000”, la rete europea di siti ecologici designati per la conservazione della biodiversità e degli habitat. Dopo aver individuato alcuni siti di deforestazione, l’inchiesta ha identificato i depositi dove il legname viene trasportato e lavorato e, soprattutto, i mobilifici che riforniscono.
Incrociando i vari dati, è emerso che Ikea è il principale cliente della maggior parte dei mobilifici indicati nell’indagine (prima della pubblicazione, Greenpeace CEE ha dato a Ikea l’opportunità di commentare i risultati della sua indagine e Ikea non ha contestato le informazioni)
Nonostante l’Ue si presenti come un modello nella lotta ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità, ogni giorno tollera sul suo territorio crimini contro la natura – dichiara Martina Borghi, campagna foreste di Greenpeace Italia. Le foreste vetuste europee sono vitali per il clima del pianeta e dovrebbero essere efficacemente protette. Invece, per esempio, nei Carpazi ogni ora viene distrutta un’area di foresta pari a cinque campi da calcio e si stima che negli ultimi vent’ anni la Romania abbia perso più del 50% delle sue foreste vetuste a causa della deforestazione.
In Romania, circa il 7% delle foreste ha più di 120 anni e i Carpazi sono tra i rifugi più importanti per la flora e la fauna sul continente europeo: ospitano orsi bruni, linci, lupi e il raro bisonte europeo. Greenpeace chiede a Ikea di prendere provvedimenti immediati per garantire la totale esclusione, dalla propria filiera, di legno proveniente dalle foreste vetuste e da altre aree naturali ad alto valore di conservazione e invita il colosso svedese a sostenere pubblicamente l’attuazione delle strategie europee per la biodiversità, in particolare il raggiungimento dell’obiettivo di rigorosa protezione di almeno il 10% del territorio dell’Unione Europea.
Il report completo è QUI.
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