Un gruppetto di otarie ha provato a difendere il proprio amico dai soccorritori di una ONG. L'animale aveva un anello di plastica al collo, ma è stato liberato con successo sebbene l'adorabile tentativo di sabotare la missione
Scene doppiamente emozionanti arrivano dalle coste della Namibia, dove lo staff di Ocean Conservation Namibia è impegnato nel salvataggio di otarie con lenze da pesca, ami, resti di plastica su tutto il corpo.
Un dolce intervento eseguito anni fa ha visto per protagonista un gruppetto di cuccioli di otaria. Uno dei loro compagni aveva un collare di plastica. Ocean Conservation Namibia aveva pianificato tutto non immaginando, però, che le altre giovani otarie sarebbe corse in aiuto del loro amico. Volevano difenderlo.
Hanno dovuto fare i conti non con una sola otaria, bensì con altre 4. Mentre uno dei soccorritori catturava il cucciolo per rimuovere la plastica, il gruppo ha preso di mira l’altro operatore cercando come poteva di allontanarlo per poi fuggire.
Ovviamente ciò non ha ostacolato il lavoro del team dato che i cuccioli non costituivano una vera minaccia. È però adorabile il modo in cui hanno provato a proteggere il compagno. Ciò dimostra che le otarie sono animali con coraggio da vendere.
Gang of cute baby seals defend their buddy
This was the funniest rescue so far this year. The OCN team saw a young pup with a sheet of plastic around his neck and raced out to attend it. Once they had grabbed the pup, and group of other youngsters that were all lying together came charging at the rescuers. They were obviously no real threat, but put up a brave fight and got a good laugh out of the team:)
Posted by Ocean Conservation Namibia on Saturday, January 30, 2021
L’operazione è stata portata a termine con successo e, dopo un regolare controllo, l’otaria ha raggiunto la sua colonia.
Dal 2013, anno in cui Naude Dreye ha fondato assieme a sua moglie questa nobile organizzazione, migliaia di animali marini in difficoltà sono stati soccorsi. Il lavoro che c’è dietro ogni intervento è gigantesco.
Il team supervisiona le spiagge, segnalando i casi del giorno. Ce ne possono essere anche 5, 10 quotidianamente. Ci si organizza, si raggiunge il luogo via terra o via mare e ci si lancia nell’inseguimento del target.
Una volta recuperato, gli operatori recidono le reti da pesca, controllano eventuali ferite. Non si applicano creme o altre medicazioni poiché la prima cosa che le otarie fanno è raggiungere il mare. L’obiettivo è trattenere il meno possibile gli animali per non stressarli ulteriormente.
Attraverso la sua missione, Ocean Conservation Namibia intende sensibilizzare ed educare il mondo intero sulle drammatiche conseguenze che l’inquinamento da plastica ha sull’ecosistema. Queste immagini ne sono la prova.
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Fonte: Ocean Conservation Namibia/Facebook
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