Dal Giappone un'espressione difficile da tradurre che ci accompagna per mano ad accettare ciò che non può essere controllato nel quotidiano. È l'insegnamento che ci trasmette la parola Shoganai
Il Giappone è un Paese dalle antiche tradizioni e filosofie, un connubio perfetto che con straordinaria semplicità ci trasmette pensieri e mantra che elogiano la gentilezza, l’amor proprio e che ci aiutano a vivere in armonia e in salute con l’universo.
Dalla tecnica creativa dell’Ikebana alla forma d’arte e di vita del Kintsugi o alla formula della longevità dell’Hara Hachi Bu.
C’è poi un concetto che ci fa vedere l’accaduto sotto un’altra luce, insegnandoci ad accettare il susseguirsi degli eventi. 8 lettere compongono una parola difficile da tradurre: shoganai. Con questa espressione i giapponesi esprimono nel quotidiano un fatto che non può essere controllato.
Un esempio? Trovarsi improvvisamente nel mezzo di una tempesta senza avere con sé l’ombrello. Non è una rassegnazione quanto una consapevolezza che quanto successo è fuori dal nostro controllo perché non poteva essere evitato. È avvenuto, basta rimuginarci su. Shoganai!
Nell’uso di shoganai possiamo leggere anche un invito ad andare avanti, a non voltarci e ripensare agli errori del passato perché, forse, doveva andare proprio così e non c’era niente che poteva essere fatto per cambiare il corso delle cose.
Accettiamo quindi l’accaduto in termini razionali perché imprevedibile e non guardiamo indietro, ma solo avanti.
Non si conoscono le origini di questo prezioso insegnamento e non è chiaro se possano essere ricercate nel Buddismo o nello Shintoismo. Ciò che invece sappiamo, come i giapponesi ci ricordano, è che shoganai è anche un promemoria di quanto il nostro mondo sfugga al controllo.
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