Scopri come coltivare l'albero di mandorlo e goditi il piacere di avere deliziose mandorle fresche direttamente dal tuo giardino.
Indice
Il mandorlo, conosciuto con il nome scientifico di Prunus amygdalus, è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee, la stessa, tra gli altri, del ciliegio.
L’albero di mandorlo, caducifoglie e latifoglie, può raggiungere un’altezza di 5-10 metri, con una chioma ampia e ramificata, possiede fiori di colore bianco o rosa, dotati di cinque petali e caratterizzati da un profumo intenso, mentre le foglie sono lanceolate, di colore verde brillante, con bordi seghettati.
Il fusto del mandorlo è eretto e ramificato, con una corteccia di colore bruno-grigiastro (può raggiungere un diametro di 30-40 cm) e la ramificazione è irregolare e spesso contorta, il legno del mandorlo è duro e compatto, utilizzato per la produzione di mobili ed oggetti artigianali, mentre per quanto riguarda l’apparato radicale, questo è molto sviluppato e profondo (può raggiungere una profondità di 2-3 metri) e le radici sono di tipo fittonante, con una radice principale robusta e numerose radici secondarie (questo tipo di apparato radicale permette all’albero di ancorarsi saldamente al terreno e di assorbire acqua e nutrienti anche in terreni aridi).
Il mandorlo produce anche dei frutti, delle drupe ovoidali, di colore verde quando sono immaturi e marroni a maturità, il cui interno ospita il seme, la mandorla, un frutto oleoso ricco di proprietà nutritive.
Origini e diffusione
Il mandorlo è originario dell’Asia occidentale e dell’Africa nord-orientale e la sua area di origine si estende dalla Turchia e dall’Iran fino al Pakistan e all’Afghanistan.
Dall’Asia occidentale, il mandorlo si è diffuso in Europa e nel bacino del Mediterraneo grazie ai Fenici e ai Greci, ed in seguito è stato introdotto anche in America e Australia.
Presenta anche in Siria ed in Israele, il mandorlo compare spesso nella Bibbia, venendo citato, ad esempio nel libro di Geremia, nella Genesi e nell’Ecclesiaste.
Come far crescere un albero di mandorle?
Il mandorlo rappresenta una coltura tipicamente mediterranea, in grado di adattarsi a una vasta gamma di condizioni climatiche.
La pianta è robusta abbastanza da resistere alle estati torride e agli inverni rigidi della regione e la sua capacità di sopravvivere a lunghi periodi di siccità lo rende adatto anche a terreni scarsamente fertili.
Bisogna notare che le condizioni ambientali influenzano significativamente la produttività del mandorlo: maggiore è la qualità del suolo e delle condizioni climatiche, maggiore sarà il rendimento della pianta, pertanto, le temperature migliori per la coltivazione del mandorlo oscillano tra i 25 ed i 30°C.
Come e dove piantare il mandorlo?
Il mandorlo può essere piantato sia in giardino che in vaso, offrendo così flessibilità nella sua coltivazione.
Se il mandorlo è destinato alla produzione di frutta, è essenziale preparare il terreno arando profondamente, mentre per le piante a scopo ornamentale si consiglia l’uso di un compost di torba e sabbia, sia per quelle piantate in giardino che per quelle in vaso.
Gli alberi piantati direttamente in terra dovrebbero essere sepolti ad una profondità di 70-80 cm, mentre per quelli in vaso bastano 30-40 cm (ricordate di mantenere almeno 6 metri di distanza tra le piante per consentire uno sviluppo ottimale).
Per la semina diretta, dopo la germinazione in un piccolo contenitore, trapiantare la piantina in una buca profonda circa 20 cm e larga 40-50 cm dopo 2-3 settimane.
Il mandorlo prospera in climi caldi e tollera bene le alte temperature, quindi scegliere un’area soleggiata per la coltivazione, mentre per quanto riguarda il terreno ideale, sceglietene uno fertile, ben drenato e mai eccessivamente umido, che abbia un pH compreso tra 7.0 e 8.4 per garantire una crescita ottimale della pianta.
Di quanta acqua ha bisogno il mandorlo?
Pianta tipica del clima mediterraneo, il mandorlo è noto per la sua capacità di sopravvivere anche in ambienti con scarse irrigazioni, anche se per ottenere frutti generosi e gustosi, bisognerà un adeguato apporto di acqua.
Le irrigazioni sono fondamentali soprattutto per le piante giovani e per quelle coltivate in vaso, mentre per i mandorli adulti piantati direttamente in terra, l’irrigazione è meno frequente (solitamente una volta alla settimana o ogni 10 giorni)
Dato che il mandorlo perde le foglie durante i mesi più freddi, non ha bisogno di essere irrigato durante l’inverno.
Quanto ci mette un mandorlo a crescere?
La crescita del mandorlo è nota per essere piuttosto lenta: solitamente, l’albero entra in fase di produzione a partire dal quinto anno, momento in cui è possibile iniziare a raccogliere le mandorle.
Quanto alla longevità, il mandorlo è un albero che si distingue per la sua grande durata nel tempo: è in grado di vivere fino a 50 anni ed in alcuni casi può persino superare i 100 anni di età, diventando così un vero e proprio custode di storia e natura.
Quando fiorisce il mandorlo?
Il mandorlo fiorisce in anticipo rispetto agli altri alberi da frutto, generalmente tra la fine di febbraio e la metà di marzo, mentre in alcune zone con climi più miti, la fioritura può iniziare già a fine gennaio.
La fioritura del mandorlo è uno spettacolo davvero suggestivo: i rami si ricoprono di delicati fiori bianchi o rosa, creando un’esplosione di colore che annuncia l’arrivo della primavera.
La durata della fioritura è di circa due settimane, ma può variare in base alle condizioni climatiche.
Come potare il mandorlo
I mandorli vengono solitamente potati una volta all’anno, di solito in autunno dopo la raccolta.
Per eseguire gli interventi in modo adeguato è importante diradare la chioma, rimuovendo i rami che crescono verso l’interno o quelli che si sovrappongono, in modo da assicurare alle mandorle una quantità ottimale di luce e sole, necessaria per la piena maturazione.
Come concimare il mandorlo
I mandorli hanno maggiori esigenze nutrizionali soprattutto durante la primavera. È consigliabile utilizzare un concime a lenta cessione all’inizio della stagione per risvegliare la pianta dal periodo di dormienza invernale. Successivamente, è opportuno concimare una o due volte durante la primavera e ancora una o due volte verso la fine dell’estate e in autunno.
Quando si raccolgono le mandorle?
Per quanto riguarda la raccolta delle mandorle, è importante sapere che i frutti del mandorlo sono costituiti da tre strati: una buccia esterna verde e pelosa, un guscio legnoso e il nocciolo interno, che è la parte commestibile.
Le mandorle sono pronte per essere raccolte quando il guscio si separa spontaneamente dalla buccia pelosa, di solito verso la fine dell’estate e in autunno. Se conservate in un luogo asciutto, le mandorle possono durare alcuni mesi e sono perfette anche per essere utilizzate durante le festività natalizie.
Malattie e parassiti del mandorlo
Il mandorlo è un albero da frutto rustico e resistente, ma può essere attaccato da diverse malattie e parassiti.
Ecco alcuni dei più comuni:
- Corineo
- Monilia
- Batteriosi
- Antonomo del mandorlo
- Tignola del mandorlo
- Afidi
- Cocciniglie
Monitorate l’albero regolarmente per individuare i primi segni di attacco da parte di malattie o parassiti, ed in caso di dubbi è consigliabile consultare un agronomo o un esperto di difesa delle colture.
L’utilizzo di prodotti fitosanitari deve essere fatto con cautela e solo quando strettamente necessario, per evitare danni all’ambiente e alla salute.
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