Una nuova specie di ape è stata scoperta dai ricercatori, colpiti dalla sua distribuzione geografica, tra luoghi distanti 2000 km. L'impollinatore è stato descritto accuratamente in una recente pubblicazione, evidenziando la necessità di promuovere azioni di conservazione mirate
Cosa hanno in comune le Alpi francesi, la Turchia e l’Iraq? I ricercatori hanno trovato la risposta grazie a una interessante scoperta. Una nuova specie di ape è stata descritta da un team di esperti e la sua distribuzione geografica appare a dir poco insolita.
Ne dà notizia un nuovo studio scientifico pubblicato sulla rivista Alpine Entomology. Perlustrando il Parco Nazionale del Mercantour, nelle Alpi francesi meridionali, nel corso di interventi faunistici, un gruppo di esperti ha individuato una particolare ape del genere Hoplitis.
Gli esami condotti e il confronto morfologico con altri esemplari hanno confermato trattarsi di campioni corrispondenti a una specie non ancora descritta nella letteratura scientifica, ma presente nelle regioni montuose della Turchia e dell’Iraq, a oltre 2000 km di distanza.
La nuova specie è stata chiamata Hoplitis onosmaevae e ha caratteristiche ecologiche uniche. Nidifica nel legno morto, all’interno delle tane degli insetti, e si suppone raccolga il polline e il nettare unicamente dai fiori delle piante del genere Onosma.
Lo fa grazie alla sua proboscide, lunga quasi quanto il suo corpo. Secondo gli studiosi, la proboscide potrebbe essere considera come un “adattamento alla raccolta del nettare nei fiori di questo genere botanico”.
L’ape Hoplitis onosmaevae misura sui 10-12 mm. Ha un proboscide di colore marrone aranciato lucido. Il corpo presenta una colorazione scura e una peluria sul marrone scuro, leggermente più chiara verso la testa. Le ali hanno venature sul marrone, gli occhi sono grigio-marroni.
Attualmente l’insetto è stato trovato solamente in due siti delle Alpi Marittime che distano meno di 5 km l’uno dall’altro, ad altitudini comprese tra i 1900 e i 2000 m. I ricercatori non escludono tuttavia che l’ape possa popolare anche altre aree del Paese. Il primissimo esemplare sul suolo francese è stato rinvenuto lungo il Vallon de Jalorgues.
La distribuzione della specie ha implicazioni sulla sua conservazione.
La specie ha molto probabilmente una nicchia ecologica molto ristretta, che la rende altamente suscettibile ai futuri cambiamenti nei suoi habitat, ad esempio dovuti a cambiamenti nelle pratiche agricole o al cambiamento climatico” scrivono i ricercatori nello studio.
Anche la presenza di legno morto nei pressi dei boschi di Onosma è un dato indispensabile per salvaguardare questa ape. I risultati della ricerca mettono in luce l’importanza di adottare un piano di gestione e conservazione di questi territori per tutelare le poche popolazioni di Hoplitis onosmaevae conosciute.
La pubblicazione dimostra ancora una volta quanto poco ancora sappiamo sugli ecosistemi che ci circondano e come questi siano interconnessi.
Questo studio evidenzia l’incredibile diversità delle api selvatiche e che abbiamo ancora molto da imparare dal nostro ambiente, anche nell’Europa occidentale” ha dichiarato l’autore principale dello studio, Matthieu Aubert, in una nota stampa.
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Fonte: Alpine Entomology
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