Se proprio devi mangiare tonno in scatola, ecco a cosa dovresti fare attenzione prima di acquistarlo

Costituisce un secondo a base di pesce pratico e veloce da portare a tavola, ma il tonno in scatola nasconde insidie per la nostra salute: ecco come scegliere un prodotto di buona qualità

Il tonno in scatola è un alimento molto consumato: si tratta, infatti, di un secondo a base di pesce già pronto per essere consumato, da utilizzare per farcire un panino, per arricchire un’insalata o una bruschetta.

Oltre a rivelarsi un ottimo “salva-cena”, il tonno in scatola assicura nella nostra dieta settimanale una porzione di pesce – senza obbligarci a pulirlo, spinarlo e cuocerlo, come faremmo con il pesce acquistato in pescheria.

Tuttavia, come spesso accade quando si tratta di alimenti processati industrialmente, anche il tonno in scatola può rivelarsi molto pericoloso per la nostra salute – oltre che per l’ambiente:

  • è un pesce ricco di metalli pesanti – in particolare di mercurio, una sostanza notoriamente tossica che può causare disturbi neurologici di vario genere
  • proviene da allevamenti intensivi, o viene pescato senza rispetto degli ecosistemi marini: questo provoca l’impoverimento della fauna marina
  • in altri casi, la pesca si concentra in aree lontanissime da quelle di consumo (come Australia o Giappone) e questo si traduce in elevati costi in termini di inquinamento connessi al trasporto della materia prima
  • infine ricordiamo che, proprio a causa della pesca indiscriminata, il tonno si sta estinguendo: dagli anni Settanta a oggi, la specie si è ridotta del 90% a causa della pesca intensiva e della crescente domanda da parte dei consumatori.

Insomma, ci sono ottimi motivi per cui dovremmo evitare l’acquisto di tonno in scatola, preferendovi del pesce azzurro fresco o, ancora meglio, un’alternativa vegetale.

Ma cosa fare se, occasionalmente, ci si trova a fare acquisto di tonno in scatola? Quali sono gli accorgimenti da seguire e le cose a cui fare attenzione per essere certi di stare acquistando un prodotto di buona qualità?

Leggi anche: 10 cibi in scatola che sarebbe meglio evitare

Come scegliere il tonno in scatola

In generale è sempre meglio preferire il tonno in barattolo di vetro rispetto a quello in lattina in modo da escludere sostanze cosiddette MOC che potrebbero migrare nel cibo in caso di confezioni in alluminio:

A una lettura attenta e consapevole, le etichette dei prodotti possono fornirci molte informazioni utili e aiutarci nell’acquisto – e questo vale anche per il tonno, la cui etichetta dovrebbe esplicitare:

  • specie ittica del tonno utilizzato (nome commerciale e nome scientifico)
  • metodo di produzione (allevamento o pesca)
  • provenienza della materia prima
  • attrezzi usati per la pesca (sciabiche, reti da traino, reti da imbrocco e reti analoghe, reti da circuizione e reti da raccolta, ami e palangari, draghe e nasse e trappole)
  • termine minimo di conservazione/data di scadenza
  • ingredienti (ed eventuale presenza di allergeni)
  • peso netto
  • condizioni di conservazione e impiego
  • dichiarazione nutrizionale (valore energetico, la quantità di grassi, grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale)
  • data di confezionamento.

Attenzione alla provenienza

Per quanto riguarda la provenienza del pescato, essa viene espressa attraverso l’uso di un codice numerico che in genere si trova vicino alla data di scadenza ed è indicato con la sigla FAO.

In pratica, le attività di pesca nel mondo sono state suddivise in blocchi, e a ogni blocco (corrispondente a un’area ben precisa) viene assegnato un codice numerico. Il WWF segnala le zone FAO da preferire e quelle da evitare:

Da preferire

  • Pacifico occidentale e centrale FAO 61, 71, 81

Seconda scelta

  • Pacifico occidentale e centrale (area WCPF) FAO 61, 71, 77, 81, 87
  • Oceano Atlantico FAO 21, 27, 31, 34, 41, 47; Oceano Indiano FAO 51, 57

Da evitare

  • Mondo intero
  • Mondo intero (eccetto Pacifico occidentale e centrale)
  • Pacifico centro-occidentale FAO 71: Filippine, Indonesia; Oceano Indiano FAO 51, 57

Il problema del mercurio

Oltre alla questione della provenienza del pescato, resta il fatto che il tonno è ricco di metalli pesanti – a cominciare dal mercurio, che può causare problemi al cervellocattiva salute mentale e malattie cardiache.

In particolare, il tonno (e non solo) è contaminato da metilmercurio, la forma del metallo più assorbita dall’uomo e anche la più tossica: esso penetra nel nostro organismo, accumulandosi nei globuli rossi ed entrando facilmente nel circolo sanguigno.

Rappresenta inoltre un problema per le donne in gravidanza o allattamento perché, grazie alla sua forma altamente assimilabile, penetra nella placenta e arriva alle ghiandole mammarie, contaminando il latte.

Ma perché il tonno è così ricco di questa sostanza tossica? Il motivo è molto semplice: i metalli pesanti finisce per accumularsi nei grandi predatori del mare, che l’assorbono dai pesci più piccoli di cui si nutrono e che finiscono così per diventarne più ricchi.

Questo fenomeno, noto come bioaccumulo, è ciò che rende il tonno così ricco di mercurio: il tonno è un grande predatore e si nutre di animali marini più piccoli, già carichi di mercurio, facendone incetta.

Conclusioni

Insomma, il tonno in scatola sarebbe da evitare – anche perché in etichetta non sono riportati i livelli di inquinanti e di microplastiche presenti nel prodotto. Tuttavia, ricordiamo che è la dose che fa il veleno. 

Un consumo moderato e occasionale di tonno in scatola, tenendo presente la sua provenienza e il tipo di pesca all’origine del prodotto, ci permetterà di limitare al minimo i danni connessi a questo prodotto – per l’organismo e per l’ambiente.

Leggi anche: Mangi spesso tonno in scatola? 3 cose che dovresti assolutamente considerare

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