Che fine ha fatto Kimba, il leone fuggito dal circo a Ladispoli?

La storia del leone fuggito dal circo a Ladispoli ha fatto riflettere tutta l'Italia. Ma che fine ha fatto Kimba? Come non è difficile immaginare, il felino continua a essere sfruttato per esibizioni e spettacoli crudeli e anacronistici. Bisogna mettere al bando i circhi con animali, per Kimba e per tutte le altre specie

Abbiamo seguito la sua storia con il fiato sospeso, da lontano, mentre i residenti si sono barricati in casa con la paura di incontrare il re della savana nel viale della propria abitazione. La storia di Kimba, il leone fuggito da un circo in tappa a Ladispoli, ha fatto discutere per settimane.

Era un pomeriggio di novembre 2023, quando il maestoso felino ridotto a un fenomeno da baraccone è scappato dal tendone in Viale Mediterraneo e ha vagato per 7 ore nei dintorni.

Il primo cittadino, Alessandro Grando, ha diramato l’allerta, raccomandando alla popolazione di evitare spostamenti fino a nuova comunicazione. Intanto, disorientato e incredulo, Kimba continuava a incamminarsi in una direzione totalmente sconosciuta e nuova.

@messidaniell

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Squadre di agenti di polizia, militari, vigili del fuoco e persino cittadini volontari si sono mobilitati per riportare in gabbia il leone. Come era scontato, la sua libertà ha avuto vita breve. Il leone è stato catturato, sedato e riconsegnato al personale del circo.

Non si sa come mai un leone sia riuscito a liberarsi dalla sua gabbia, ma è successo. Da allora, una volta lasciato Ladispoli, dove in quei giorni circensi si sono esibiti senza animali, Kimba è tornato alla desolante vita di tutti i giorni.

Resta il toccante omaggio fatto dagli astrofili, le proteste dei difensori degli animali scesi in piazza per manifestare. Il circo ha proseguito la sua tournée, i suoi spettacoli e Kimba continua a comparire in spettacoli, a ricevere frustate dai domatori per essere addomesticato e piegato al loro volere.

Le luci dei riflettori sono tutte puntate su di lui, l’ormai popolarissimo “leone di Ladispoli“.

Come Kimba, circa 2000 animali sono ancora imprigionati, torturati e sfruttati dai circhi in tutta Italia. Ci sono leoni, tigri, zebre, dromedari, cavalli, pinguini. Tante specie diverse a cui è stata sottratta la libertà, volendoci far credere che tutto ciò sia divertente, normale, giusto.

La fuga di Kimba ha aperto gli occhi a moltissimi, dando origine a un acceso dibattito sull’uso di animali nei circhi e rendendo ancora più necessario un divieto nazionale. A seguito della vicenda che ha riguardato direttamente il suo comune, anche il sindaco di Ladispoli lo ha messo in chiaro.

Spero che questo episodio possa smuovere qualche coscienza, e che finalmente si possa mettere la parola fine allo sfruttamento degli animali nei circhi” ha commentato Alessandro Grando.

Per Kimba e per tutti gli altri animali nelle gabbie dei circi quel giorno, però, ancora non è arrivato. Per questo, l’associazione LAV ha lanciato una petizione per fermare questo business crudele. Anche l’Italia deve mettere al bando i circhi con animali.

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